Proseguono incessantemente le discussioni intorno al comparto previdenziale, tra coloro che maggiormente si stanno esponendo sulla mancata flessibilità nella Legge di Stabilità vi è senza dubbio l'onorevole Cesare Damiano. Gli stessi lavoratori precoci confidano ancora che il Presidente della Commissione Lavoro riesca a convincere l'esecutivo dell'importanza di concedere una misura ad hoc come quella insita nel suo Ddl 857 che menziona la desiderata quota 41. Gli emendamenti che il Pd ha fin qui presentato al Senato per ottenere correttivi all'attuale Finanziaria 2016 riguardano importanti temi sociali, come l'estensione dell'opzione donna alle nate nel IV trimestre del 58 e l'estensione della settima salvaguardia anche ai 5.000 lavoratori che hanno prestato cura ai propri famigliari disabili nel corso del 2011.
Questo ultimo provvedimento ha portato a salvaguardare in totale 31.000 soggetti, certamente un buon risultato, chiosa Damiano, sebbene non sia ancora completo, visto che restano esclusi ancora 20.000 persone. Se da un lato Damiano oggettivamente confida di ottenere alla Camera un esito soddisfacente per l'opzione donna, visto che l'emendamento era passato in 'prima battuta' al Senato per poi essere invece ritirato e rinviato alla Camera, per quanto concerne la flessibilità si punta in Stabilità al più ad una flessibilità sperimentale nell'attesa che la vera riforma Pensioni giunga nel 2016.
News pensioni lavoratori precoci, novità Damiano: flessibilità in uscita in arrivo nel 2016?
In nostro obiettivo, asserisce l'ex ministro del Lavoro, per il prossimo anno è quello di modificare l'attuale sistema pensionistico italiano puntando ad una flessibilità in uscita che parta dalla proposta di legge (Ddl 857) presentata nella scorsa legislatura da alcuni parlamentari del Pd. Il riferimento è chiaramente alla flessibilità in uscita a partire dai 62 anni di età, con un minimo di 35 anni di contributi e penalità massime dell'8%. All'interno della proposta vi è sempre la Quota 41 che sarebbe la vera panacea per i lavoratori precoci che, essendo andati a lavorare in giovane età, pur risultando oggi ancora anagraficamente 'troppo' giovani per poter accedere alla quiescenza, hanno già alle spalle ben 40/41 anni di contributi versati.
La quota 41, come proposta dal Ddl 857, permetterebbe l'accesso alla pensione senza alcuna penalizzazione a chiunque, indipendentemente dall'età, abbia versato 41 anni di contributi.
Assolutamente contrario, si dice, invece, Cesare Damiano, al ricalcolo della pensione con il sistema contributivo in quanto penalizzerebbe gli assegni con importi inferiori e le carriere frammentate, agevolando chi ha avuto la fortuna di lavorare con carriere continue e con stipendi maggiori
Difficile realisticamente pensare che qualcosa possa ancora essere fatto in Legge di Stabilità, se anche gli emendamenti relativi a Quota 100 e prestito pensionistico sono stati 'cassati' dal Senato, auspicabile, invece, che la nuova sfida di Damiano, ossia quella di continuare a 'lottare' per introdurre una flessibilità in uscita dal 2016, porti ad un risultato positivo e ad una svolta del sistema previdenziale italiano, che tanti lavoratori, specie i precoci, da troppo tempo attendono.