La Commissione Bilancio al Senato ha frenato le proposte di modifiche al disegno di legge di stabilità riguardanti i provvedimenti su opzione donna , esodati e lavoratori precoci. Si tratta degli articoli n.18 e 19 del ddl di stabilità, ovvero le misure riguardanti la settima salvaguardia a favore dei lavoratori esodati e la proroga fino al 31 dicembre 2015 dell'opzione contributivo donna.Tale misura consentirebbe alle lavoratrici di sesso femminile di lasciare anticipatamente il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 57 anni di età anagrafica (58 anni per le autonome) e 35 anni di versamenti contributivi accettando il ricalcolo contributivo sull'assegno previdenziale.

Le modifiche proposte al ddl di stabilità, infatti, riguarda l'estensione del regime sperimentale donna anche per le lavoratrici nate nell'ultimo trimestre del 1958 visto che, rimarrebbero ancora penalizzate dall'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita.

Il Senato frena su lavoratori precoci ed esodati

Le proposte di modifiche avanzate dalle forze politiche abbraccianoanche la flessibilità in uscita per i lavoratori usuranti e precoci che sono rimasti penalizzati dall'entrata in vigore della Riforma Fornero, la quale ha previsto delle decurtazionipari ad 1-2 punti percentuali penalizzando coloro che hanno richiesto il pensionamento prima del 2015. Per questo motivo, il Dem ha chiesto ulteriori modifiche al fine di garantire una maggiore flessibilità ai lavoratori che hanno iniziato la propria carriera lavorativa in giovane età.

Quanto alla settima salvaguardia al fine di tutelare circa 26.500 esodati ai quali vanno aggiunti altri 5 mila già certificati nelle precedenti salvaguardie, è stata chiesta l'estensione del provvedimento a favore dei lavoratori in mobilità e dei lavoratori che nel 2011 hanno fruito dei permessi per assistere familiari con disabilità grave.

Tutte le proposte di modifica sono state dichiarate inammissibili dalla Commissione Bilancio al Senato ma resta confermato l'intervento proposto dal Governo. Nuove proposte di modifiche potrebbero essere presentate nel corso dell'esame alla Camera previsto per i primi di dicembre.