Dalle ultime interviste rilasciate, Tito Boeri non ha nascosto il timore che non sia possibile risolvere il problema Esodati con l’introduzione della settima salvaguardia nella Legge di Stabilità 2016 che, come precisato in questo precedente articolo, all’art. 18 ha elencato le categorie di lavoratori che potranno presentare domanda di pensione a partire dal 1 gennaio 2016.

Il Presidente dell’Istituto previdenziale, si è soffermato su altri temi ‘caldi’ quali il taglio dei vitalizi ai politici e il versamento agli immigrati: punti cruciali che se affrontati in prospettiva della soluzione della questione Esodati si potrebbe non arrivare all’ottava Salvaguardia. Boeri ricorda il vantaggio tratto dallo Stato Italiano dai contributi versati dai lavoratori immigrati, quelli che, sempre più in aumento, non vedranno mai un ritorno mediante assegno pensionistico. Ad oggi sono 3 miliardi versati nelle casse dello Stato e questa somma è destinata ad aumentare di anno in anno.

Boeri sottolinea inoltre che la platea degli Esodati continua ad espandersi, tornando così ad indicare la soluzione della flessibilità in uscita permettendo di andare in pensione anche 63 anni e non solo a 67. Per poter far ciò, però, è necessario dover abbassare l’assegno pensionistico di coloro che accedono prima alla pensione.

Boeri: No ad iniquità tra cittadini

Problema principale, tuttavia, resta per Boeri la questione Esodati, in particolare di quei lavoratori di piccole imprese dove non erano stati fatti accordi individuali o collettivi e che erano stati semplicemente licenziati e privati di trattamenti di indennità. Sono quei lavoratori che si trovano ad avere un’età compresa tra i 55 ed i 65 anni, senza lavoro, senza pensione e ridotti quindi in povertà.

Tra le proposte per risolvere questo annoso problema, Boeri ‘tira fuori’ la riforma pensionistica presentata già a giugno scorso e che permetterebbe un taglio fino al 50% sui vitalizi ai politici ma anche a coloro i quali – dirigenti aziendali – sono beneficiari di trattamenti pensionistici ‘di riguardo‘ sia con riferimento al momento dell’accesso alla pensione che al ‘quantum’ percepito rispetto ai contributi versati.

Il numero uno dell’Inps evidenzia che ci sono persone andate in pensione molto prima del previsto e con Pensioni molto alte e questo grazie a favoritismi elettorali. Siamo di fronte a vere e proprie disparità di trattamento tra i cittadini e la proposta che avanza Boeri è di affrontare il problema di ‘iniquità evidente’ attraverso una riforma pensionistica tesa alla ‘sostenibilità sociale’.