Continua il confronto politico, economico e sindacale sulla riforma Pensioni con i sindacati sulle barricate mentre a mettere nuova benzina sul fuoco delle polemiche arrivano, ancora una volta, i nuovi dati diffusi dall'Istituto nazionale per la previdenza sociale presieduto dall'economista bocconiano Tito Boeri. Secondo i nuovi dati sulla previdenza in Italia diffusi dall'Inps, sono quattro su dieci i pensionati - quasi 6,5 milioni - che hanno percepito meno di 1.000 euro al mese nel 2014.
Riforma pensioni, Inps: 4 su 10 sotto i 1000 euro
Nello specifico, per 2.037.701 l'assegno previdenziale non ha superato i 500 euro al mese e per 4.515.520 non ha superato 999 euro al mese. Questi i primi numeri dei nuovi dati - certificati dall'Inps con l'aggiornamento dei dati del Casellario Pensionati - destinati ad alimentare le polemiche e le proteste nel quadro del confronto generale sulla riforma pensioni. Secondo i dati Inps, il 39,1% dei pensionati ha, invece, percepito una pensione tra i 1.000 ed i 2.000 euro. Mentre il 14,4% ha ricevuto tra i 2.000 ed i 3.000 euro mensili. Non mancano le pensioni d'oro: il 6,1% dei pensionati italiani ha aver superato quota 3.000 al mese e l'1,4% oltre i 5.000 euro mensili.
Non si placa la protesta della Fiom Cgil di Maurizio Landini, pronta a tornare in piazza insieme agli altri sindacati per le proposte contenute nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil presentata nei giorni scorsi a Torino, Firenze, Bari.
Landini: Italia è fra paesi più diseguali al mondo
"Il messaggio che noi mandiamo anche da Firenze al governo - ha detto oggi il segretario generale della Fiom Cgil - è che noi non abbiamo nessuna intenzione di abbassare la guardia. Sia - ha spiegato - sulle pensioni, dove va riaperta una trattativa vera e vanno cambiate, sia - ha sottolineato il leader dei metalmeccanici della Cgil - sui diritti che vanno estesi e non vanno cancellati e sul rilancio dell'economia e quindi vuol dire - ha ribadito - rinnovare i contratti".
Se l'esecutivo non darà risposte una nuova stagione di mobilitazione è ormai alle porte. "Anzi. Pensiamo di costruire su questo - ha detto Maurizio Landini parlando di pensioni e contratti - una primavera di mobilitazione, di partecipazione, di lotta e di domanda democratica - ha sottolineato a margine della presentazione del suo libro su Giuseppe Di Vittorio a Firenze - per cambiare questo Paese ".