Esprimono delusione i Comitati territoriali degli esodati dopo l'incontro tenutosi con gli esponenti del Ministero del lavoro in occasione di un recente confronto. Secondo quanto riportato dagli stessi lavoratori, il numero di coloro che vengono effettivamente considerati come esodati resta quello già indicato in precedenza, pertanto non vi è certezza sulla possibile estensione della settima salvaguardia e nemmeno sulla creazione di un'ottava misura di tutela.
Una posizione che rischierebbe di mantenere chiusi i cordoni del fondo esodati e che di fatto potrebbe mettere in dubbio anche i tentativi di flessibilità allo studio con l'attuale legge di stabilità presso la Camera. Se effettivamente la politica dovesse confermare questa impostazione, una nuova salvaguardia parlamentare obbligherebbe al reperimento di coperture differenti da quelle già presenti all'interno degli accantonamenti effettuati con la legge numero 228, risalente all'ormai lontano 2012.
Riforma pensioni, comitati degli esodati fortemente contrari alla valutazione dei tecnici
Stante la situazione, appare chiaro che visto il riscontro dei tecnici sul tema, di parere completamente opposto è la posizione della rete dei comitati.
Tanto che si arriva a chiedere di "smentire pubblicamente" quella parte della politica che proporrà un'ottava salvaguardia per il pensionamento degli esodati, visto che poi questa ipotesi troverà la strada sbarrata dal veto negativo dei tecnici. Anche perché al momento l'interpretazione espressa alla rete dei Comitati considera il fondo esodati come un accantonamento virtuale, visto che non è prevista una clausola utile a spostare gli accantonamenti non fruiti dai lavoratori negli anni successivi.
Precoci: proseguono le richieste per il pensionamento con 41 anni di versamenti
Accanto alla protesta dei lavoratori esodati, proseguono sul web anche le rivendicazioni dei lavoratori precoci e dei soggetti che hanno iniziato a lavorare in giovane età.
Per queste persone il Governo ha rimandato ogni ipotesi risolutiva al 2016, mentre anche in Parlamento non sembra poter arrivare nessun emendamento di tutela alla LdS 2016. Si tratta comunque di un nodo previdenziale sul quale è importante mantenere puntati i riflettori, anche perché in questa categoria rientrano molti disoccupati in età avanzata che vivono situazioni di disagio proprio in virtù dell'impossibilità di accedere alle tutele previdenziali dell'Inps.
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