La  settimana che si apre porterà qualche novità sul tema delle Pensioni? Precoci e flessibilità sono i temi caldi di questi primi giorni del 2016, dopo l’approvazione della Legge di Stabilità. Questioni centrali nel dibattito politico e sindacale. Il presidente dell’Inps ,Tito Boeri, proprio in questi giorni ha rilanciato il tema della flessibilità e della sua la necessità di rendere più possibile l'uscita dalle intricate e rigide maglie del sistema previdenziale previsto dalla legge Fornero.  Il Comitato Ristretto della Commissione Lavoro della Camera ha iniziato la settimana scorsa la discussione sulle vigenti norme delle pensioni, per venire al più presto possibile ad una soluzione condivisa da presentare al governo del premier Matteo Renzi.

Proposta Damiano o ipotesi Boeri per la flessibilità in uscita?

Le ultime notizie sulle pensioni ci dicono che la Commissione Lavoro ha già trovato una convergenza unanime sulle modifiche da apportare all'attuale sistema previdenziale. La proposta  su cui si è trovata una sostanziale unanimità è quella che vede la firma anche del presidente della medesima commissione, è cioè dell'on. Cesare Damiano. La proposta di riforma si basa sul dl 857 presentato alla Camera dei Deputati dagli onorevoli Damiano, Baretta e Gnecchi e oggi riproposta al governo Renzi per un intervento volto a risolvere i nodi della Riforma Fornero del 2011.

Il dl parte dai 62 anni di età e 35 di contributi con una penalizzazione sull’assegno intorno all’8% e i 41 di contributi indipendentemente dall'età per i lavoratori precoci e senza penalizzazioni. La Commissione ha chiesto al ministero del lavoro e all’Inps il parere tecnico ed economico sui costi effettivi della proposta, parere che non è ancora pervenuto. 

Sull'altra sponda troviamo la proposta del Presidente dell’INPS il quale propone una soluzione per mandare prima in pensione i lavoratori che lo vogliono ma con qualche aggiustamento. La proposta del professore bocconiano Boeri prevede la possibilità per tutti di uscire dal lavoro a 63 anni, con una decurtazione dell’assegno pensionistico che riguarda solo le quote retributive.

Tecnicamente, il taglio tiene conto dell’età del dipendente al momento del pensionamento e quello corrispondente all’età di accesso al pensionamento legato all’età di 66 anni e 7 mesi, previsto dalla normativa vigente.

La promessa di Renzi sulla flessibilità delle pensioni nei primi mesi del 2016 verrà concretizzata il più presto possibile? Lo vedremo presto. Seguiteci, vi terremo aggiornati come sempre.