Arrivano finalmente buone notizie per gli esodati e il pagamento delle loro Pensioni, con la decisione dell'Inps di sbloccare il pagamento delle prestazioni a sostegno del reddito a loro riconosciute, con il decreto ministeriale che fu approvato nello scorso 29 settembre. Coloro che beneficeranno della prestazione saranno i lavoratori attualmente in mobilità, e i lavoratori che non hanno potuto mantenere le decorrenze precedenti, necessarie per ottenere l'assegno pensionistico.

Ecco quali sono esattamente i pensionati esodati che sono interessati dallo sblocco dell'assegno e quali sono gli errori di calcolo possibili ai quali fare attenzione.

Sono circa 1490 gli esodati interessati dallo sblocco dell'assegno pensionistico e con esattezza si tratta di lavoratori in mobilità che hanno ottenuto i requisiti per andare in pensione nel corso della finestra di mobilità. A questi si aggiungono anche i lavoratori in mobilità lunga, e quelli che al 31 maggio del 2010 erano beneficiari di prestazioni straordinarie a carico dei fondi di solidarietà del settore.

L'assegno di sostegno del reddito che verrà riconosciuto dall'Inps ai pensionati esodati, rappresenta una forma di sostegno economico per coprire le mensilità che intercorrono tra la data nella quale ha avuto fine l'indennità di mobilità e la data di accesso alla stessa pensione. 

Attenzione ai possibili errori di conteggio

Lo sblocco dell'assegno di sostegno al reddito Inps ha sicuramente placato le ansie di tante famiglie di esodati, tuttavia nel conteggio dell'importo dell'assegno pare che siano stati commessi, in determinati casi, dei palesi errori. Pare che, alcuni funzionari Inps, erroneamente, stiano applicando l'Irpef sull'importo netto dell'assegno che spetta ai pensionati esodati, applicando di fatto una doppia tassazione alla prestazione.

Per questo motivo, coloro che percepiscono l'assegno di sostegno del reddito, dovranno confrontare l'importo percepito con l'importo netto dell'indennità di mobilità ordinaria o lunga, o dell'importo netto dell'assegno di solidarietà percepito in passato. Questo per evitare che i pensionati esodati percepiscano un importo indebitamente diminuito dall'applicazione di una doppia tassazione.