Torniamo a parlare del caso esodati per fare il punto della situazione e per segnalare ai nostri lettori alcune importanti novità in merito all'andamento delle precedenti salvaguardie. Sono infatti partiti i pagamenti ad opera dell'istituto di previdenza pubblica riguardanti il reddito di welfare indirizzato in favore dei salvaguardati per collocazione in mobilità o per accordi aziendali siglati allo scadere del 2010.

Si tratta di soggetti che si sono trovati improvvisamente senza prospettiva di reddito (lavorativo o pensionistico) a causa del repentino irrigidimento dei requisiti anagrafici e contributivi di quiescenza, avvenuto in data successiva alla firma dell'accordo di scivolo aziendale. Per questi lavoratori è stata prevista l'erogazione di un sostegno che li accompagnerà dal termine dell'ultimo indennizzo in corso fino al prossimo mese di aprire del 2016, quando avranno maturato finalmente l'ingresso nelle tutele previdenziali dell'Inps. Evidenziamo in favore dei fruitori che il pagamento è supportato, a livello legislativo, dal decreto interministeriale 92094 risalente al 29/09/2015.

Pensioni e caso esodati: settima salvaguardia in scadenza al primo di marzo

Per quanto concerne invece la settima salvaguardia parlamentare, ricordiamo ai lettori i termini di scadenza per la domanda di tutela fissata al prossimo 1° marzo 2016. Si tratta di un termine perentorio per poter ottenere le tutele previste con la Legge di stabilità 2016, un intervento di cui potranno beneficiare potenzialmente circa 26300 lavoratori rimasti tagliati fuori dai benefici pensionistici. Al fine di fruire della misura bisogna maturare la decorrenza alla quiescenza entro il 6 gennaio 2017, sulla base dei requisiti antecedenti alla legge Fornero del 2011. I dettagli riguardanti la presentazione delle domande sono stati resi disponibili con la circolare Inps numero 1 del 2016.

Nella pratica, si tratta di presentare la domanda entro i termini già citati presso la propria direzione territoriale del lavoro o l'istituto di previdenza pubblica (sulla base dei criteri d'indirizzo previsti dal caso specifico), mentre spetterà alla stessa Inps elaborare le graduatorie per l'accesso alla pensione basandosi sulla data di cessazione del rapporto lavorativo.

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