Nuova importante vittoria ottenuta dal sindacato Anief a favore dell'inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento dei docenti in possesso di diploma magistrale. Qualche giorno fa, abbiamo dato notizia del riconoscimento ottenuto da 60 insegnanti precari presso il Tribunale di Ravenna, secondo il principio esposto al comma 605 dell'articolo 1 della legge 296/2006: questa volta, gli avvocati Nicola Zampieri, Tiziana Sponga, Walter Miceli e Fabio Ganci, sempre per conto dell'Anief, hanno ottenuto una sentenza favorevole presso il Tribunale di Vicenza, tanto più importante se consideriamo che è stato rovesciato il precedente giudizio espresso dagli ermellini vicentini. 

Orizzonte Scuola informa che, anche in questo caso come in occasione della sentenza di Ravenna, verrà concessa la possibilità ai ricorrenti di poter produrre domanda per l'inserimento nelle rispettive Graduatorie ad Esaurimento.

Diplomati magistrali ultime notizie 22 febbraio: nuova sentenza a favore inserimento nelle GaE

In particolar modo, il Tribunale di Vicenza ha ritenuto evidente la disapplicazione del Decreto Ministeriale 235/2014, affermando, in pratica, come i docenti fossero già in possesso di un titolo abilitante al momento della trasformazione delle graduatorie in quello che rappresenta l'assetto attuale. Ragion per cui, non trova giustificazione l'esclusione dei ricorrenti dalle stesse Graduatorie ad Esaurimento. Il Tribunale di Vicenza è arrivato a questa conclusione anche in considerazione delle ultime sentenze emesse dal Consiglio di Stato, il quale ha più volte dichiarato illegittimo il comportamento adottato dal Ministero dell'Istruzione riguardante l'esclusione dei diplomati magistrali dalle GaE e, di conseguenza, dalla possibilità di concorrere per le immissioni in ruolo.

Per tale ragione, il Tribunale di Vicenza ordina al Miur di provvedere ai ricorrenti la possibilità di produrre domanda per il loro inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento: un altro riconoscimento importante in attesa che l'Adunanza Plenaria esprima il proprio giudizio sull'annosa e contrastata questione giuridica.