Con una circolare molto esaustiva, l’INPS ha confermato l’eliminazione della penalità in termini di assegno pensionistico per coloro che andranno in pensione a partire dal 1° gennaio 2016. La novità riguarda i pensionati che potrebbero usufruire dell’uscita anticipata per aver raggiunto il massimo dei contributi previsti dalla normativa vigente, quelli che servono, per intenderci, per poter percepire la vecchia pensione di anzianità.

Fino allo scorso anno infatti, questi lavoratori subivano una decurtazione di assegno che la nuova Legge di Stabilità ha eliminato.

Chi sono i pensionati a cui interessa la novità?

La circolare Inps 45/2016, pubblicata sul sito ufficiale dell’Istituto il 29 febbraio, ha confermato lo stop alle penalità riguarda i pensionati che possono anticipare l’uscita dal lavoro avendo raggiunto il massimo contributivo. Oggi, questo numero massimo di contributi necessari per la pensione anticipata, dopo gli scatti per l’aumento di aspettativa di vita, è fissato a 42 anni e 10 mesi. Dal 2012, con l’avvento della Legge Fornero, i pensionati che lasciavano il lavoro prima dei 62 anni di età, avendo raggiunto il massimo contributivo, subivano una penalizzazione di assegno variabile tra uno e due punti percentuali, rapportata al numero di anni di anticipo rispetto ai 62 di età.

La manovra finanziaria del Governo Renzi ha cancellato questa anomalia normativa e quindi, il lavoratore di 62 anni o giù di lì, che ha raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi, può lasciare il lavoro e percepire la pensione effettivamente spettante. Nella circolare si conferma che la depenalizzazione ha effetto anche sugli assegni già in essere, quindi anche per quei lavoratori che erano usciti dal lavoro a partire proprio dal 2012.

I penalizzati vengono salvaguardati, ma niente arretrati

L’INPS su una questione però è abbastanza chiara. Ai pensionati che avevano subito la decurtazione di assegno, non spettano arretrati rispetto a quanto hanno perso. In parole povere, la penalizzazione che hanno subito resta tale fino al 31 dicembre 2015 perché l’effetto della depenalizzazione non è retroattivo.

Le Pensioni di questi soggetti saranno sistemate dal 1° gennaio 2016, ma per gli anni passati, ciò che si è perso, resta tale. Unico neo della circolare è che non si fa nessun cenno sul meccanismo che dovrebbe portare gli assegni ad essere sistemati. Non si dice se bisognerà presentare istanza all’INPS o se il tutto avverrà d’ufficio, in via automatica. Nel dubbio, sembra scontato che sarà necessario presentare una domanda di ricostituzione di pensione da presentare all’INPS. In questo modo, la pensione già in essere sarà ricalcolata alla luce della depenalizzazione ed a questi pensionati sarà erogato l’assegno pieno come per i colleghi che lasceranno il lavoro quest’anno.