Lavoratori ed amianto, il connubio tra queste due cose è stato sempre al centro di discussione. Già nel 1992, una legge, la 257, ha fatto entrare nella normativa italiana un provvedimento che aumenta del 25% i contributi versati dai lavoratori che per almeno 10 anni hanno prestato opera a contatto con questo pericoloso minerale. Anche la Legge 208 del 2015, meglio conosciuta come Legge di Stabilità ha inserito tra le pagine del suo testo, un provvedimento che riguarda questi lavoratori e l’Inps, con una recente circolare ne ha recepito le direttive.

Istanze in scadenza per la maggiorazione contributiva

Sulla falsariga di quanto stabilito nel lontano 1992, la nuova manovra finanziaria concede la maggiorazione contributiva anche ai lavoratori che oggi si trovano a lavorare a diretto contatto con l’amianto. La maggiorazione non è automatica, i lavoratori interessati devono presentare istanza all’INPS per vedersi riconosciuto il diritto. Stiamo parlando dei lavoratori del settore rotabile ferroviario che lavorano a contatto con il nocivo materiale senza essere equipaggiati a dovere. L’Istituto ha reso noto che le istanze vanno presentate entro il 1° marzo 2016, cioè con un giorno di proroga rispetto alla prima scadenza prevista il 29 febbraio.

Con il messaggio 587/2016, l’INPS specifica che sono tenuti all’adempimento dell’istanza ed al rispetto della scadenza, i lavoratori che per tutta la durata delle operazioni di bonifica dell’amianto, sono stati al lavoro senza protezioni dalle polveri cancerogene del materiale.

Come presentare istanza

Per non equivocare, bisogna sottolineare che non si tratta di un bonus in denaro o di un risarcimento.

L’istanza infatti mira ad ottenere un aumento di valore dei contributi versati, quelli che al lavoratore saranno utili nel momento in cui andrà in pensione. Il Ministero del Lavoro e dell’Economia, dovrebbe a breve, emanare un decreto attuativo, cioè dovrebbe mettere in piedi la macchina operativa capace di definire meglio la storia.

Nel frattempo però, come dicevamo, i lavoratori devono presentare l’istanza volta al riconoscimento dei benefici previdenziali. Le varie sedi dell’Istituto di Previdenza, devono solo incamerare le istanze che poi saranno lavorate nel momento in cui il Ministero stabilirà come fare.

L’INPS ha già approntato il programma utile a recepire le istanze ed i lavoratori potranno presentare domanda facendosi assistere da strutture come Patronati ed altri soggetti autorizzati. Nell’istanza bisogna indicare il sito dove si è prestata attività ed anche la durata dell’esposizione all’amianto. Questo ultimo punto conferma come il requisito della normativa 1992, quello dei 10 anni di esposizione, non è più necessario per il beneficio perché sembra che la maggiorazione sarà concessa in base ai periodi di esposizione, quindi anche per pochi anni.