La questione sul bonus al merito e il Comitato di valutazione è tutt'altro che risolta dal Miur. Le ultime notizie ci riportavano alla rottura con i sindacati, che avevano abbandonato in blocco il tavolo della contrattazione, e all'annuncio che la circolare con le istruzioni stava per arrivare (fatto da ItaliaOggi), con tanto di anticipazioni sui contenuti. Dall'incontro coi sindacati, che avevano richiesto la contrattazione del bonus in quanto costituisce salario accessorio, sono trascorse due settimane.

Mentre Cisl, Uil, FLC Cgil e Snals hanno richiesto un nuovo incontro politico in una lettera ufficiale, la Gilda degli Insegnanti ancora una volta rappresenta la voce fuori dal coro.

Bonus al merito? Avanti con il referendum abrogativo della legge 107

Dopo due settimane dalla rottura coi sindacati sul tema bonus al merito e Comitato di valutazione, il Miur non si è più mosso e non ha dato alcun segnale di apertura al confronto, che si era chiuso a causa delle posizioni inconciliabili. La Gilda degli Insegnanti, in un suo comunicato di ieri 30 marzo, arriva alla conclusione che a questo punto l'unica strada percorribile consiste nel raccogliere le firme per il referendum abrogativo e nella modificare la legge 107/2015 per mezzo della procedura parlamentare.

Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, ribadisce che il potere affidato ai dirigenti scolastici dalla Buona Scuola non servirà a migliorare l'insegnamento, ma alimenterà contese all'interno degli istituti scolastici. In quanto al bonus, ricorda che si tratta di retribuzione accessoria e come tale deve essere oggetto di contrattazione sindacale. Sul comitato di valutazione, la legge 107 nel prevedere la possibilità di un collegio imperfetto, va contro altre due leggi: la 165/2001 e la 150/2009. Su questo tema, il sindacato annuncia che si stanno predisponendo dei ricorsi attraverso il loro ufficio legale.

Resta aggiornato sul mondo della scuola, cliccando il tasto Segui in alto vicino al titolo.