Gli attuali movimenti nel campo delle Pensioni si stanno incentrando in questi ultimi giorni sull’azione dei sindacati, che preparano la protesta su scala nazionale per il 2 aprile, e l’azione della Commissione Lavoro alla Camera che, guidata da Cesare Damiano e dall’Onorevole Gnecchi, sta portando avanti l’iter legislativo per l’approvazione del ddl per ampliare la normativa riguardo ai lavori usuranti e quelli svolti in altezza nel settore edile.

Come ben sappiamo la stessa commissione sta formulando una proposta globale riguardante la flessibilità pensionistica basata sul ddl 857 avanzato da Damiano, il presidente della Commissione. Nel frattempo l’Inps, in intensa attività, sta cominciando a presentare numeri concreti per l’attuazione del progetto pensioni anticipate.

La Furlan e l’azione del prossimo 2 Aprile

Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, in occasione del forum di Confcommercio, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla mobilitazione programmata dalla piattaforma sindacale. Sulle proposte di Boeri ha commentato che “quanto egli dice sulla necessità di intervenire subito sulla riforma pensionistica è totalmente giusto e siamo contenti di sentirlo dire anche dal presidente Inps, ma la proposta va fatta dal governo, il quale deve assumersi questa responsabilità”.

Ha poi continuato asserendo che “mesi fa abbiamo presentato al governo un programma basato sulla flessibilità e l’agevolazione dei giovani. Non è successo niente, il governo resta bloccato alle politiche degli annunci e noi, assieme a tutti gli italiani e le italiane, chiederemo il 2 aprile in tutte le piazza d’Italia che il governo chiami le diverse parti sociali e metta mano alla legge Fornero".

Boeri fa il punto della situazione

L’Inps vuole basare l’intervento sul fronte pensioni sull'anticipazione del pensionamento “ fino a tre anni, con una ovvia riduzione della prestazione, che sarà di circa il 3% per ogni anno di anticipo", ed in totale quindi del 9% in meno. In un'intervista sul ‘Corriere della Sera' Boeri ha detto che “il repentino aumento dei requisiti determinato dalla legge Fornero ha bloccato una quota di lavoratori che avrebbe altrimenti avuto accesso alla pensione, con conseguenze molto negative sull’assunzione dei giovani”.

A proposito di ciò il presidente Inps ha parlato con Matteo Renzi sino a pochi giorni fa e così ha commentato la situazione del dialogo: “C’è interesse da parte del Governo, ma anche apprensione per i conti statali. Ad ogni modo il governo deve scegliere in fretta”.

Damiano sui sindacati e le condizioni del nuovo ddl

Il presidente della commissione Lavoro alla camera manifesta intanto positività affermando come “sul tema della flessibilità stia aumentando la sensibilità dell’opinione pubblica e l’azione unitaria dei sindacati. E’ significativa la scelta di Cgil, Cisl e Uil di condurre in tutta Italia una manifestazione sulle pensioni” ed aggiunge, in merito alla proposta di legge cui la Commissione lavora, che “il testo unificato che dovrà esser sottoscritto da tutti i partiti è importante tanto per la flessibilità quanto per i precoci, dal momento che sarebbero in previsione 4 anni di anticipo rispetto alle norme vigenti, con un 8% di decurtazione e la condizione che si arrivi ad almeno 35 anni di contributi. Quanto ai precoci sono ritenuti sufficienti 41 anni di versamenti”.