Dopo le dichiarazioni dell'onorevole Madia, sul rinvio a settembre delle immissioni del personale Ata,  il gelo è sceso tra chi sperava di entrare di ruolo. Ma non è finita qui, pare che il prossimo anno potrebbero esserci nuovi tagli. L'Ue ha di recente dato parere negativo sul lavoro del nostro Governo, il nostro debito aumenta e i nostri ministri dovranno lavorare per la crescita del paese, si continuerà a osteggiare le immissioni e tagliare gli organici scuola o si troveranno altre soluzioni che assicurino il turn over?

In attesa dei nuovi criteri sugli organici, i diversi sindacati stanno organizzando le contromosse. 

La reazioni dei sindacati

Per manifestare il dissenso, i sindacati Feder Ata hanno organizzato uno sciopero, per il 18 marzo. La Cisl Scuola non intende accettare la soluzione del rinvio a settembre delle assunzioni, vanno fatte con effetto immediato, è quindi in atto la mobilitazione per ottenere i diritti della categoria, da tempo negati. Anief ha promosso una class action, per ricorrere contro i numerosi abusi. La lotta sindacale preme perché  il Miur si faccia sentire, per far valere le ragioni della scuola.

Lena Gissi della Cisl scuola,  ha dichiarato che" non si capisce per quale motivo, debbano rimanere coperti con contratti di lavoro precario" i diecimila posti di personale Ata disponibili. 

Al via il piano digitale

Il 3 marzo sono state emanate una serie di circolari della Direzione generale per gli interventi di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale del MIUR per dare il via alla digitalizzazione, che dovrebbe portare a uno snellimento delle incombenze burocratiche e alla riduzione ulteriore del personale amministrativo. Con queste circolari si fissano tempi, modi e mezzi per per la realizzazione del Piano nazionale per la scuola digitale, la Cgil scuola ha intenzione di richiedere ulteriori fondi per realizzarlo, ma l'intento del Governo non è certo quello di spendere altri soldi. 

I dubbi e il caos nella scuola di Renzi continuano, oggi ci sono privilegiati in ambiti e settori pubblici che guadagnano tanto per poche ore in più (consiglieri regionali, consulenti e tante categorie del pubblico), mentre nella scuola il personale Ata è costretto,  dato il blocco supplenze a coprire i colleghi assenti (non sempre uno solo) e a fare un numero di ore di straordinario che superano anche le tre ore al giorno per pochi soldi e anche tutti i giorni (eppure più di tre ore non se ne possono fare, e se fatte non vengono pagate).

Il caso del dirigente della reggia di Caserta che rimane fino alle 22 a lavorare,  nella scuola italiana è molto frequente, da anni si fanno ore in più perché c'è troppo lavoro e il personale è poco, non ci sono i furbetti del cartellino che passano il badge e se ne vanno, se manca il bidello la scuola rimane chiusa e non è assicurata la vigilanza e se gli amministrativi non lavorano non si ottemperano le scadenze. 

Con la digitalizzazione aumenteranno gli adempimenti e il personale potrebbe non essere sufficiente se non si sostituiscono gli assenti, anche perché gli sono già organici sottodimensionati. Inoltre, per tenere aperte le scuole di pomeriggio sono necessari anche i collaborato e tecnici, vanno ripristinate le supplenze, e dimensionati gli istituti in modo più coerente. Tutto ciò è stato più volte evidenziato dai sindacati, va fatto un passo indietro per correggere gli errori e non certo tagliare e rinviare assunzioni.