I precari denunciano un'enorme superficialità se non addirittura una malafede nell'organizzazione della prova scritta per il concorso Scuola 2016: gli USR, negli ultimissimi giorni, stanno pubblicando gli elenchi corretti e rettificati sull'abbinamento sedi/candidato – la decisione è stata presa a causa delle proteste dei precari: la distribuzione precedente, infatti, era avvenuta per ordine d'età e non alfabetico, come previsto dai bandi. Nel frattempo, proseguono le polemiche e le proteste per quello che viene considerato il concorso più contraddittorio e malvisto della storia degli ultimi decenni: un'interessante riflessione proviene da una lettera inviata alla stampa specializzata, dove si sottolinea come con il concorso scuola 2016 si stia mettendo in campo una nuova forma di scontro generazionale tra precari di differenti età, con la volontà di attuare una sorta di 'selezione naturale' in stile darwiniano: soltanto i più giovani e forti devono sopravvivere.

La denuncia del precario contro le procedure del concorso scuola 2016

Il docente in questione chiede al premier Matteo Renzi di fare un passo indietro nell'organizzazione del concorso scuola 2016, in quanto i grandi uomini politici sanno accorgersi quando commettono errori e sono grandi proprio perché sanno rimettersi in discussione dinanzi al popolo. Le motivazioni per cui il concorso sarebbe da annullare sono molteplici e riguardano, secondo il docente precario, soprattutto quattro aspetti:

  • il primo e il più importante è quello che riguarda lo scontro generazionale tra docenti precari: secondo l'analisi del docente, il concorso premierebbe i più giovani, dal momento che il peso degli anni di esperienza è molto basso rispetto al totale dei punti messi in palio: un anno di esperienza non vale neanche un punto a fronte dei 40 per la prova scritta e dei 40 per la prova orale – ancora una volta sembra rinfocolarsi la polemica tra abilitati con percorsi differenti;
  • il secondo punto riguarda il fatto che, con il concorso scuola, salterebbe anche la cosiddetta continuità didattica, dal momento che molti docenti precari vengono spesso chiamati dallo stesso istituto e quindi sono diventati un punto di riferimento per allievi, famiglie e scuole;
  • il terzo riguarda le contraddizioni del sistema: se si è stati considerati 'abili' (oltreché abilitati) fino a quest'anno e per un lungo periodo si è permesso che si insegnasse a generazioni di bambini e adolescenti, perché da un momento all'altro si sarebbe divenuti 'inabili' e bisognerebbe superare un concorso di tutti contro tutti?
  • infine, il docente precario si chiede perché un concorso così selettivo e se non vi sia la chiara intenzione di prediligere i docenti più giovani, come in una sorta di lotta darwiniana per la sopravvivenza nel sistema dell'istruzione, in maniera tale da poter divenire un spot per il governo Renzi, il governo dei 'giovani'

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