La complessa macchina organizzativa del nuovo concorso scuola 2016 incontra nuove difficoltà: dopo la denuncia da parte dei docenti precari dell'anomalia connessa al fatto che gli abbinamenti sedi/candidati fossero avvenuti su base cronologica invece che su base alfabetica, come previsto dalla nota Miur, gli USR sono corsi ai ripari e stanno pubblicando giorno dopo giorno le rettifiche. In questo clima, giunge anche un'interrogazione parlamentare da parte del M5S che chiede lo spostamento al 2 maggio dell'inizio delle prove per il concorso. I docenti precari dal canto loro denunciano quella che definiscono l'ennesima 'beffa' o presa in giro: molti candidati, infatti, avevano già predisposto le prenotazioni per gli spostamenti e gli alberghi ed ora si trovano nuovamente ad aver versato soldi inutilmente.

Gli abbinamenti sedi/candidati per il concorso scuola 2016: polemiche

I docenti precari avevano nei giorni scorsi sollevato la questione degli abbinamenti sedi/candidati per il concorso Scuola 2016: i più maliziosi avevano sostenuto che la suddivisione su base anagrafica fosse un modo per far fuori i più anziani e prediligere i più giovani. Soltanto dopo il coro di proteste che si era sollevato attraverso la stampa specializzata, gli USR hanno cominciato a rettificare la situazione. Si è trattato molto probabilmente e forse più semplicemente di un errore tecnico: i precari accusano il Miur, se non altro, di superficialità e di tenere in poca considerazione la dignità dei docenti precari. Negli ultimi giorni, è stata resa nota anche la notizia, secondo la quale, ci sarebbe un emendamento per aumentare i compensi dei commissari: l'idea sarebbe quella di raddoppiarli, portandoli a 2 euro all'ora.

Anche in questo caso, i docenti precari hanno chiesto ai propri colleghi di ruolo di non sottoporsi al ruolo di commissario perché, dopo le proteste, aumentare i compensi a 2 euro sembra essere ancora più provocatorio e lesivo della dignità della classe docente. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.