"Cambiare la Legge Fornero è una priorità se vogliamo davvero dare lavoro ai giovani e aprire una prospettiva nuova nel Paese", lo ha confermato il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan in vista della manifestazione prevista per il 2 aprile. La Cisl, dunque, torna a concentrarsi su un tema che sembrava ormai lasciato nel dimenticatoio.

La cisl chiede interventi per i precoci

Il Governo Renzi, infatti, non dimostra nessuna intenzione nel riaprire il famigerato tema dei lavoratori precoci e della flessibilità in uscita nonostante l'urgenza.

E' questo il motivo che spinge la Furlan a chiedere un tavolo di confronto affinché venga affrontato il problema che, continua a penalizzare migliaia di lavoratori. Secondo il segretario della Cisl, sarebbe necessaria la flessibilità in uscita a partire dai 62 anni di età anagrafica. In particolar modo, dovrebbe essere salvaguardato il diritto a pensione dei cosiddetti lavoratori usuranti e precoci attraverso l'introduzione della Quota 41 che darebbe la possibilità di lasciare anticipatamente il lavoro dopo il raggiungimento dei 41 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica.

"Si potrebbe utilizzare una parte delle risorse per consentire il pensionamento anticipato a chi ha tanti contributi, senza penalizzazioni o collegamenti con l'attesa di vita.

Ma dobbiamo chiudere le salvaguardie per i lavoratori esodati con una soluzione strutturale", ha spiegato ancora Annamaria Furlan, chiedendointerventi urgenti a favore dei lavoratori usuranti e precoci che, a partire dal prossimo anno rimarrebbero ulteriormente penalizzati dal fatto che, per accedere al pensionamento dovranno dimostrare di aver svolto mansioniprevalentemente faticose almeno per metà della loro carriera lavorativa.

La sindacalista, inoltre, ritiene necessaria la piena equiparazione della no tax area per i pensionati.

Alla manifestazione anche i comitati per l'opzione donna

Argomenti che comunque verranno riprese a margine delle manifestazioni del 2 aprile, dove saranno presenti anche molte lavoratrici al fine di arrivare ad una soluzione riguardante la proroga fino al 2018 dell'opzione contributivo donna che darebbe la possibilità alle donne di anticipare l'uscita, accettando il ricalcolo contributivo dell'assegno previdenziale; intervento che viene ritenuto comunque costoso.