La riforma delle Pensioni continua a tener banco nella discussione politica italiana. In questi ultimi giorni, dopo la vicenda delle buste arancioni e gli attacchi subiti dall'ex ministro Fornero, in alcune trasmissioni e tribune politiche, si è accesa ancor di più la polemica sulle reali intenzioni del governo.Gli italiani chiedono risposte essendo stanchi di continue riforme delle pensioni che sembrano, invece di esser d'aiuto ai lavoratori e ai giovani, un nuovo macigno che la società dovrà accollarsi nel corso degli anni.
Forti dubbi, anche per la forte crisi economica che attanaglia ancora l'Italia e che sarebbe da ostacolo all'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, con un conseguente allontanamento dell'età pensionabile.
Pensione e uscita anticipata dal lavoro con penalizzazioni graduate e prestiti previdenziali garantiti dallo stato
Dopo le pressioni da parte dei sindacati, in primis la CGIL e le pressioni parlamentari del presidente dell'Inps Tito Boeri, il governo Renzi sembra sbottonarsi sulla riforma delle pensioni 2016. Al vaglio una strategia d'uscita per tutti coloro che, ormai, sono vicini all'età della pensione.
Un modo quindi, per permettere a quest'ultima categoria di uscir prima dal mondo del lavoro.Il piano proposto, si fonda su tre situazioni ben precise che vedono, tutte, la collaborazione con interventi, da parte dello stato, della stessa INPS, delle banche e delle assicurazioni. Tuttavia, indicazioni dettagliate arriveranno all'interno del position paper sulle pensioni che il governo sta scrivendo. Indicazioni su pensioni e flessibilità in uscita, saranno alla base del futuro intervento sulla riforma delle pensioni. Il tutto, all'interno della prossima legge di stabilità che sarà votata in Ottobre. Attualmente le notizie sono frammentarie e ancora poco chiare, l'unica cosa certa è che l'operazione potrebbe costare poco alle casse dello stato, si parla allo stato dei fatti di "meno di un miliardo".
Nei dettagli di cosa prevede il piano sulla riforma delle pensioni?
La spiegazione ci arriva dal sottosegretario di palazzo Chigi che spiega i dettagli del piano. Indica, le tre categorie che saranno oggetto di intervento. Vi saranno infatti, le persone che avrebbero preferenza ad andare anticipatamente in pensione, chi ha necessità di anticipare l'uscita dal lavoro per esigenza (perdita del lavoro senza aver maturato requisiti d'uscita) e infine quei lavoratori che l'azienda vorrebbe mandar prima in pensione per rinnovare la stessa azienda ed effettuare cambiamenti d'organico. L'obiettivo, per riuscire ad accontentare le tre categorie, sarebbe quello di realizzare un mercato di anticipi pensionistici con la collaborazione di governo, INPS, banche e assicurazioni.
Nel caso di chi vorrebbe uscire prima dal lavoro (esempio nonna dipendente pubblica desiderosa di godersi la famiglia) con tre anni di anticipo, vi sarebbe una penalizzazione leggermente più forte. Il suo anticipo potrebbe esser finanziato dalle banche e rimborsate dall'INPS al momento della pensione.
Nel caso del disoccupato l'uscita sarebbe pagata in buona parte dallo stato, mentre nell'ultimo caso, riguardante i prepensionamenti per rinnovo d'organico, saranno le stesse aziende a coprire una parte dei costi dell'anticipo. Il tutto con un'assicurazione a garanzia del rischio di morte pagato dallo stato. Tuttavia, il tutto sembra rimanere ancora una ipotesi e la riforma delle pensioni potrebbe avviarsi verso nuovi scenari. L'argomento è ormai sui banchi dell'esecutivo e dell'opinione pubblica e nelle prossime settimane si dovrebbe arrivare ad una bozza definitiva per una futura approvazione.