Sono state spedite le prime 150 mila buste arancione dall'Inps per il calcolo della pensione futura dei contribuenti italiani. In tutto, entro il termine del 2016, sette milioni di lavoratori riceveranno la busta contenente le previsionidell'assegno pensionistico una volta terminata l'attività lavorativa. Tuttavia non mancano i dubbi sulla validità e sulla credibilità delle informazioni contenute nella busta arancione: innanzitutto il nodo del reddito, ovvero la possibilità di mantenere costanti i guadagni attuali nei prossimi decenni. E poi c'è la questione del Prodotto interno lordo (Pil) che, nella simulazione delle Pensioni dell'Inps, è costante all'1,5 per cento annuo.

Percentuale gonfia, non raggiunta dall'Italia da circa un decennio (di mezzo, anche il -5% del 2009): con un Pil così alto quanto è riportato nella busta arancione diviene poco credibile e il calcolo della pensione futura non rispecchia la reale situazione dei contribuenti.

Come si legge e cosa contiene la busta arancione Inps "La mia pensione"?

Chi riceverà la busta arancione sulle pensionileggerà nelprimo riquadro le informazionidell'Inps riguardo al calcolo de "La mia pensione" che permette di determinare, ipoteticamente, l'importo dell'assegno pensionistico futuro sulla base dei contributi fino ad ora versati dal lavoratore. A paginadue c'è il calcolodella pensione vero e proprio: la presunta data del pensionamento, la pensione lorda mensile, l'ipotetico ultimo stipendio che percepirà il lavoratore, il tasso di sostituzione lordo (quanta pensione si avrà rispetto all'ultima busta paga) e quello netto (eliminando la tassazione).

A pagina tre si fa un riepilogo dei contributi finora versati: sono esclusi quelli versati all'estero, alle casse previdenziali, a favore di altri fondi e quelli che non si aggiungono in maniera automatica per legge. Infine, a pagina 4, si fa una previsione di quelli che saranno i versamenti contributivi futuri basandosi su quelli attuali.

La mia pensione: col Pil all'1,5% assegni pensionistici non veritieri

Ipotizzando uno stipendio costante fino alla data della pensione, la vera incognita diviene il Pil, parametro che entra nel calcolo del tasso di sostituzione. Il Sole 24 Ore di oggi fa una stima di quanto può essere variabile il dato sull'assegno a Pil diversificati: un lavoratore alle dipendenze di 35 anni che oggi percepisce un reddito annuo di 22.500 euro, con il Pil all'1,5 per cento costante percepirebbe un assegno pensionistico di 19.070 euro annui.

Con un Pil più realistico allo 0,5 per cento, l'assegno pensionistico si abbasserebbe a 14.470 euro circa. Una differenza del 25 per cento (circa 5 mila euro): il Pil andrebbe a tagliareun quarto dell'intero assegno di pensione.