Importante incontro sulla riforma Pensioni oggi (20 aprile) a Palazzo Chigi. E' stato ricevuto nella sede del governo il presidente dell'Istituto previdenziale per la riforma pensioni che da tempo ha presentato le sue proposte per un sistema pensionistico più equo, più flessibile e nello stesso tempo sostenibile. Tito Boeri si è incontrato, in particolare, con il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, Tommaso Nannicini, incaricato dal premier a occuparsi del capitolo della riforma pensioni in vista della prossima legge di Stabilità 2017 che sarà discussa subito dopo l'estate.
Capitolo importante di cui si è discusso oggi a Palazzo Chigi quello sulla flessibilità in uscita dal lavoro verso nuove forme di pensione anticipata che l'esecutivo ha introdotto tra gli impegni di riforma nel Def 2016 varato nei giorni scorsi.
Previdenza, il Governo Renzi al lavoro per alleviare rigidità legge Fornero
Diverse le ipotesi che si fanno strada sulla riforma pensioni, come riporta l'Adnkronos. Si va dal prestito pensionistico alla pensione anticipata con penalità del 3-4%. Sembra esclusa l'ipotesi di estendere l'opzione donna per il prepensionamento con il contributivo anche agli uomini.
Al vaglio diverse formule per la staffetta generazionale e maggiori tutele per i lavoratori impegnati in lavori usuranti e per i lavoratori coinvolti in processi di ristrutturazioni aziendali. E mentre in Italia - dove con la legge Fornero si va in pensione a 66 anni e 7 mesi - si continua a discutere di riforma pensioni ecco come funzionano i sistemi previdenziali in altri paesi europei.
Pensioni più flessibili in Ue: come funzionano in Germania, Francia e Spagna
In Germania si va in pensione a 67 anni standard. Grazie alla riforma pensioni della Merkel prepensionamenti a partire da 60 anni in base ad età anagrafica contributi e deduzioni. In Spagna si accede al pensionamento a 65 anni. Pensione anticipata possibile 2 anni prima con 35 anni di contributi, ma ci sono anche diverse soluzioni di prepensionamenti 4 anni prima del previsto con delle penalità.
In Francia si finisce di lavorare a 60 anni per i nati prima del luglio 1951 e 62 per quelli dopo, 65 e 67 anni rispettivamente per chi non ha il minimo. Diverse le soluzione di prepensionamento possibile per lunga carriera tra i 56 e 60 anni, per invalidità e per lavori usuranti.