Continua ininterrottamente il dibattito sulla riforma Pensioni dopo il varo del Def 2016 da parte del consiglio dei ministri che ha previsto l'inserimento di nuovi criteri di flessibilità per l'uscita anticipata dal lavoro e l'accesso a nuove forme di prepensionamento. Confronto a distanza oggi tra il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio e il presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale. Cesare Damiano e Tito Boeri incalzano l'esecutivo sulla questione previdenziale, mentre dal Mef il ministro Pier Carlo Padoan fa sapere che nuove dorme di flessibilità per la pensione anticipata allo studio di Palazzo Chigi sono possibili.
Di apertura virtuale parla il leader della Uil Carmelo Barbagallo replicando alle apertura del ministro dell'Economia sulla riforma pensioni. Questo il punto della situazione di oggi sul dibattito politico e sindacale relativo alla questione previdenziale che continua a tenere banco in vista della legge di Stabilità 2017.
Previdenza, nuove rassicurazioni del ministro Padoan sulla flessibilità in uscita
Il presidente della commissione Lavoro della Camera si è detto "d'accordo con Boeri" a proposito del fatto che l'introduzione di elementi più flessibili per l'accesso ai prepensionamenti "va fatta adesso", dunque nella prossima manovra finanziaria in discussione in autunno. Una riforma pensioni che si rende necessaria, secondo Damiano, anche per evitare che possano venirsi a creare nuove fasce di povertà.
E' sempre più concreto, infatti, il rischio che lavoratori oggi diventino disoccupati dopo i 60 anni e stando alle norme previdenziali attuali debbono aspettare cinque o sei anni per avere accesso alla pensione. Su una cosa Damiano non è d'accordo con il presidente dell'Inps. Che il suo invito a muoversi non deve essere rivolto alla politica in generale ma all'esecutivo in particolare.
"Il vero destinatario - ha detto Damiano sostenendo che Boeri sbaglia indirizzo - è il Governo".
I sindacati chiedono al Governo Renzi di passare dalle parole ai fatti sulle pensioni
Diverse le proposte caldeggiate da Damiano, compresa quella per il pensionamento con la formula della Quota 41 per i lavoratori precoci proposta anche dai sindacati pronti alla mobilitazione ad oltranza se il Governo Renzi non aprirà il tavolo di confronto sulla questione previdenziale.
"Anche noi - ha sottolineato oggi il parlamentare della minoranza dem - attendiamo segnali di riscontro, siamo pronti - ha ribadito Damiano secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Askanews - a sederci ad un tavolo di confronto". Sulla riforma pensioni rassicurazioni arrivano oggi anche dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Oltre al segretario della Uil Carmelo Barbagallo che ha parlato di "aperture virtuali" è intervenuto anche il leader della Cisl Annamaria Furlan. "Sulle pensioni - ha detto - aspettiamo il Ministro dell'Economia alla prova dei fatti". L'auspicio, appunto, è che dalle parole l'esecutivo passi ai fatti.