È stata definita dal Presidente della Commissione lavoro alla Camera come una notizia positiva la riunione avvenuta nella mattina di ieri tra il Ministro del lavoro Giuliano Poletti ed i rappresentanti delle tre principali sigle sindacali. L'incontro rappresenta un importante passo in avanti nel modo in cui viene affrontato il dibattito su temi particolarmente sensibili dal punto di vista sociale, come quello delle Pensioni.

Il fatto che il clima politico e l'approccio del Governo siano cambiati rappresenta inoltre per l'On. Damiano "un cambio di rotta rispetto alla stagione nella quale le decisioni calavano sostanzialmente dall'alto". Il parlamentare ricorda inoltre come "alibi non ne esistono più" per rimandare una riforma flessibile della previdenza, visti anche i notevoli risparmi accumulati nel tempo grazie alla Manovra Fornero. Piuttosto, l'esponente democratico ricorda che oggi "c'è qualcosa da restituire ai lavoratori in termini di flessibilità ed ai pensionati in termini di pensioni basse". L'augurio è che il confronto avviato in questi giorni porti ad aprire un dialogo anche con il Parlamento, visto che alla Camera risulta depositata dall'ormai lontano 2013 una proposta di legge in favore di esodati, precoci e disagiati in età avanzata, centrata proprio sulla flessibilità.

Pensioni flessibili: alle 13.00 conferenza stampa presso la Camera

Stante la situazione, è prevista per il primo pomeriggio di oggi (alle ore 13.00) la conferenza stampa tenuta congiuntamente dall'On. Cesare Damiano e dall'On. Maria Luisa Gnecchi per discutere il tema dei lavoratori che sono nati nel 1952. Il focus verterà sui contribuenti del settore privato, i quali "possono andare in pensione al compimento dei 64 anni di età, dopo i 7 mesi canonici di aspettativa di vita", così come effettivamente previsto all'interno della manovra Fornero. A tutti gli effetti questi presupposti garantiscono la possibilità di anticipare di 24 mesi l'entrata in quiescenza: "quello che chiediamo è che questa flessibilità, a molti sconosciuta, venga propagandata dal Governo".

A fianco di questo primo punto i Parlamentari premono affinché si intervenga su di un'interpretazione restrittiva operata dall'Inps in merito ai lavoratori che desiderano far valere questa opzione, perché "chi non era occupato al 28 dicembre 2011 non può andare in pensione: una doppia penalizzazione incomprensibile". Resta infine un richiamo alla necessità di avviare l'ottava salvaguardia parlamentare in favore dei lavoratori esodati, che attendono ancora una risposta perché rimasti esclusi dagli interventi di tutela precedenti.

Petizione Inps, le firme salgono complessivamente a 38mila

Nel frattempo salgono a 26361 le firme raccolte dalla petizione online lanciata sul sito progressi.org/pensioni.

Si avvicina l'obiettivo delle 30mila adesioni online, mentre le firme raccolte grazie ai moduli cartacei sono già arrivate a quota 12mila. In totale, le manifestazioni di sostegno alla proposta di legge 857 del 2013 sulla flessibilità previdenziale ha raggiunto (tra online e cartaceo) le 38000 adesioni.

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