I tecnici del Ministero del Lavoro hanno proposto alcuni correttivi allo Jobs act con un Dlgs che potrebbe arrivare presto sul tavolo del Consiglio dei ministri. Tale bozza di DLgs è composta di 8 articoli e riguarda anche le modifiche ai voucher. L’obiettivo infatti è rendere tale strumento più tracciabile possibile. Si vuole modificare quindi l'attuale sistema, contrastando esclusivamente gli abusi anche ai fini dell'emersione dal lavoro nero.

La bozza predisposta dal Ministero del Lavoro prevede in sintesi l’attivazione anticipata ( almeno 1 ora prima) dei voucher rispetto all’inizio della prestazione. Nella comunicazione di attivazione dei buoni lavoro dovrà anche essere indicato la durata dell’impiego accessorio e il relativo luogo di lavoro. In caso di violazione della futura procedura, le multe oscilleranno da un minimo di 400 euro ad un massimo di 2400 euro per ogni lavoratore per cui è stata omessa la comunicazione. In breve verrà applicata la stessa  procedura utilizzata per tracciare il lavoro intermittente che dopo l’obbligo di comunicare anticipatamente alla DTL ogni prestazione ha visto ridurre il ricorso a tale tipologia di lavoro.

Ma non si toccheranno i limiti di 2.000 euro per la prestazione svolta per ogni singolo committente e dei 7.000 euro per la prestazione complessiva. Con l'eccezione dell'agricoltura: si applica solo limite di 7.000 euro per lavoratore. Il testo del Dlgs interviene anche su altre norme varate dai precedenti decreti del Jobs act. A partire dai contratti di solidarietà: quelli “difensivi” (per evitare licenziamenti) che potrebbero essere trasformati in “espansivi” (ai fini delle assunzioni). La trasformazione non può prevedere una riduzione d’orario maggiore di quella già accordata.

Cosa prevede la nuova e la vecchia procedura?

La procedura attuale di attivazione dei voucher è piuttosto articolata ed in questo senso si presta più facilmente ad abusi.

In breve dopo l’acquisto dei buoni, si deve procedere all’accredito al portale dell’Inps e sia il committente che il prestatore di lavoro devono quindi provvedere alla registrazione. E’ necessario poi una dichiarazione del rapporto di lavoro: in tale fase non è indicata ogni singola prestazione per cui vengono pagati i voucher. E’ infatti necessario solo specificare la data iniziale e finale del rapporto di lavoro. Una volta che si inizia a svolgere l’attività lavorativa è necessario attivare la prestazione, accedendo alla sezione Lavoro Accessorio presente nel sito dell’Inps —> e poi alla funzionalità Consuntivazione. Occorre inoltre selezionare il C.F. del lavoratore prescelto, e si devono poi inserire le date dell’inizio e delle fine della specifica prestazione ed inserire il compenso lordo.

Poi cliccare su “conferma pagamento”.

La nuova procedura invece, prevede regole più stringenti. In breve non è sufficiente più comunicare l’attivazione di ogni prestazione “a consuntivo”, ma è indispensabile inviare tale dichiarazione anche all’Ispettorato nazionale del lavoro tramite sms o per mail con almeno 1 ora di anticipo. Finisce quindi la possibilità di attivare i voucher “al volo”, né dopo che la prestazione è stata già effettuata. L’obiettivo del dlgs è quella non di disincentivare il lavoro accessorio, ma di impedire il protrarsi di un utilizzo distorto di questo strumento, dietro al quale spesso si nasconde un rapporto di lavoro stabile. In tal modo si garantisce anche una copertura assicurativa previdenziale a quei lavoratori sprovvisti di tutela. Per restare sempre aggiornati su tali argomenti potete premere il bottone segui accanto al nome dell'autore