Le novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 25 giugno ci riportano le dichiarazioni di Cesare Damiano sugli addetti ai lavori usuranti e agli esodati. L'esponente dem dunque prosegue nella sua "crociata" per la modifica della legge Fornero. Ieri vi abbiamo parlato dell'attesa dei lavoratori precoci e degli stessi esodati. Stando alle dichiarazioni dei leader dei sindacati presenti al tavolo di confronto con il ministro Poletti, si è parlato anche di loro nell'ultima riunione.

Le soluzioni però tardano ad arrivare. 

Pensioni, Cesare Damiano e la svolta a sinistra

Le ultime notizie sulle pensioni vedono Damiano ancora una volta protagonista. Si è tanto parlato di una svolta a sinistra delle politiche del governo Renzi in questi ultimi giorni, all'indomani della debacle al ballottaggio in diversi importanti comuni italiani, come Torino e Roma. Di recente, sul sito ufficiale dell'onorevole, è apparso inoltre un manifesto dal titolo "3 scelte di sinistra", relative ad una ideale piattaforma sociale, allo scopo di invertire la rotta. 

Il primo punto riguarda le Pensioni. Per ieri, in previsione della direzione Pd, poi rinviata per i fatti relativi alla Brexit, Damiano sperava che si affrontassero concretamente dei temi ritenuti di primaria importanza, tra cui quello previdenziale.

Le richieste dell'esponente dem rimangono sempre le stesse. Anche per questo motivo, ultimamente, sui social alcuni utenti ritengono ormai sterili le sue dichiarazioni, poiché a decidere, alla fine, è esclusivamente l'esecutivo Renzi. 

Il governo, sottolineiamo, non ha mai realmente preso in esame il ddl numero 857, forse anche alla luce delle critiche di Tito Boeri, presidente dell'Inps, il quale riteneva eccessivi i costi della proposta di Damiano. Ma quali sono le richieste recenti del numero uno della commissione Lavoro alla Camera dei Deputati in merito alla paventata piattaforma sociale? In prima posizione troviamo la flessibilità in uscita, con un anticipo massimo di quattro anni. 

Secondo Cesare Damiano, la pensione anticipata dovrebbe essere concessa senza penalizzazioni alle categorie più deboli.

Tra queste, vengono citati i lavoratori precoci, per cui l'onorevole ha proposto da tempo quota 41, ovvero la possibilità di andare in pensione senza penalità sull'assegno pensionistico dopo 41 anni di contributi. La quota 41 rientra anche nella piattaforma dei sindacati, la stessa su cui continueranno a discutere con Poletti e Nannicini nel prossimo incontro del 28 e 30 giugno. 

Ottava salvaguardia 

Nelle ultime dichiarazioni, che risalgono a giovedì 23 giugno, Damiano ha dato ampio risalto anche alla categoria degli esodati, per i quali viene chiesta l'ottava salvaguardia (e ultima). Come saprete, la settima, considerata definitiva dall'esecutivo lo scorso anno, in realtà non è riuscita a salvaguardare tutte le persone che si trovavano nello status di esodato.

Per questo motivo si rende necessario un ulteriore e definitivo intervento da parte del governo. 

Tornando alla flessibilità in uscita, da leggersi come pensione anticipata a 62 anni e 7 mesi di età, Damiano insiste sull'assenza di penalizzazioni per coloro che svolgono lavori usuranti. A loro si è rivolta anche la stessa Elsa Fornero nel corso della trasmissione DiMartedì di questa settimana, quando ha confermato che il governo ha margine per risolvere alcune problematiche della sua legge, come ad esempio quella dei precoci così come degli addetti ai lavori usuranti.