La chiamata diretta ha adesso una delineazione più chiara e più favorevole ai docenti, per la scelta degli insegnanti di ruolo nelle scuole, il preside si dovrà attenere, in caso di parità all'anzianità e ai punteggi, e quindi la possibilità del dirigente di spaziare nella scelta dei docenti della sua Scuola sarà limitata.
Ecco quanto è stato stabilito ieri, 7 luglio, a conclusione dell'incontro tra Miur e rappresentanze sindacali.
Unica modifica rispetto la bozza diffusa: i requisiti
Rimane confermata la chiamata diretta da parte del preside, ma entro limiti più netti e precisi, che dovrebbero garantire la trasparenza della procedura. Ieri il Ministero ha lanciato un comunicato stampa, per rendere noto che finalmente si è giunti ad un accordo con i sindacati per la sequenza contrattuale, anche se ancora manca la firma finale. La bozza diffusa giorni fa rimane confermata e in più ci sono delle modifiche, che hanno l'intento di migliorare la procedura.
Ecco cosa cambia:
- i requisiti che dovranno essere coerenti con il Piano triennale dell'offerta formativa di ciascuna scuola, saranno individuati all'interno di un elenco nazionale che dovrà essere definito;
- ogni scuola nell'avviso che dovrà pubblicare all'albo (per rendere noti i posti disponibili) dovrà indicare 4 requisiti necessari, per concorrere su ciascun posto.
Riguardo ai requisiti c'è una variante rispetto alla bozza divulgata in precedenza (che era ancora in fase di modifica), ai tre requisiti (informatica, Bes e disabilità, lingue, secondo le notizie riportate su Orizzonte scuola) è statto aggiunto un quarto, che ancora non si sa bene quale sia; il docente che avrà il numero maggiore di requisiti riceverà la proposta da parte del dirigente.
Quello che c'è di negativo è l'addio all'anzianità, che verrà usata solo nel caso si dovesse scegliere tra uno o più docenti che hanno gli stessi requisiti.
Anzianità e punteggio rilevanti solo in caso di parità
Nel caso di una situazione di parità di due o più candidati, verrà scelto quello che ha il punteggio più alto della mobilità (per gli assunti prima del 2016) o della graduatoria (gae o del concorso, per gli assunti quest'anno). Per la firma definitiva di questo accordo, si dovrà attendere la prossima settimana, i docenti saranno contenti del risultato finale di quanto si è deciso?
Il problema centrale sembra essere quello dei requisiti, più che optare per i tre requisiti indicati, si dovrebbe dare più valore ai titoli posseduti e ai punteggi di essi.
Comunque sia il problema rimane la triennalità dell'incarico, e lo sconvolgimento della vita di chi potrebbe finire lontano da casa, anche se ha un'anzianità maggiore e magari meno titoli informatici, tanto per fare un esempio banale.