La legge 107 approvata dal governo Renzi ha introdotto la figura del cosiddetto "docente potenziatore" assunto con la fase C per innovare la didattica ed ampliare l'offerta formativa. Questo almeno nei piani iniziali di un esecutivo sordo ai richiami delle parti interessate: i rischi che questa nuova figura incarni un modo diverso per conferire supplenze, sottraendole ai precari delle graduatorie di istituto e di quelli rimasti nelle Gae, sono reali.

La riforma della scuola, nota come legge 107, di fatto ha trasformato il potenziatore in un nuovo precario. Ecco l'incredibile vicenda del prof. Fabio Guarna raccontata dal portale Orizzonte Scuola.

In ruolo con lo stipendio da supplente

Il prof. Fabio Guarna aveva sempre insegnato nella classe di concorso A019 (discipline giuridiche ed economiche), ma le disposizioni provenienti dal potenziamento lo hanno assegnato come insegnante di laboratorio. Si tratta di un ruolo inferiore a quello posseduto dal dottore, perché facente parte della categoria dei diplomati, contro quella dei laureati in Economia e Commercio.

La differenza si vede in busta paga, dove si evince che guadagna meno dei colleghi laureati. La circostanza per la quale si è verificata questa differenza dipende tutta dal famoso algoritmo contestato all'epoca da tutti coloro che criticavano la "deportazione coatta". La mobilità dei docenti di ruolo conseguente ne costituì la prova evidente.

Danno emergente, lucro cessante

Oltre al danno si consuma la beffa perché, in virtù della novità introdotta nel CCNL sulla mobilità, per la quale gli assunti in fase C possono essere utilizzati nella provincia di inserimento in ruolo ove non avessero avuto la titolarità su ambito, il professore in questione avrebbe avuto la possibilità di essere dichiarato sovrannumerario per la classe di concorso A019.

Sarebbe potuto rimanere nella provincia dichiarata come preferenza entrando di ruolo, senza dover ricorrere al trasferimento forzato provocato dall'algoritmo del Miur. Avendolo saputo prima, gli sarebbe convenuto non accettare la proposta per rimanere a fare supplenze.