Molti organi di informazione hanno condotto una inchiesta sui casi di concorsi truccati e su denunce di vizi nello svolgimento di selezioni concorsuali in seguito alle migliaia di ricorsi depositati nei tribunali italiani. Il caso che rappresenta il Corriere della Sera merita senz'altro il guinness per la sensazionalità della notizia. Ad un concorso per un posto nella ASL di Pavia si sono presentati in 64 ma soltanto una di loro ha superato il test.
A sorpresa arriva la decisione di annullare il concorso che doveva servire ad assegnare un posto di coadiutore per il servizio Dipartimento Prevenzione Veterinaria nella ASL di Pavia da parte del relatvio Ats. Un concorso annullato oggi rappresenta una rarità e l'unica idonea, superato il primo momento di stupore e di rabbia, appare decisa a ricorrere in tribunale.
Il concorso annullato dall'ATS di Pavia
La candidata risultata essere l'unica idonea aveva superato il test di ammissione, ma su questo si abbatte il giudizio della Azienda Tutela Salute per la quale era troppo difficile. In un decreto composto da ben 52 pagine l'ATS descrive le sue motivazioni all'origine della decisione di annullare questo concorso.
Le domande che compnevano il test erano viziate da una complessità eccessiva. Si è ritenuto necessario annullare il concorso in ossequio alle norme di autotutela di atti endoprocedimentali, superando i vizi insiti nelle selezioni, al fine di poter garantire i principi di conservazione degli atti giuridici.
Il ricorso al TAR
Stupore e sgomento sull'incredibile vicenda dell'unica idonea campeggiano sulla cronaca del Corriere della Sera provocando reazioni contrastanti tra i lettori. Ma per gli avvocati Stefano Nespor e Valeria Sergi che tuteleranno la posizione dell'unica idonea mediante un ricorso al TAR, non ci sono dubbi. Non esiste nessun presunto diritto di autotutela di interesse pubblico.
Rincarano anzi la dose al punto in cui affermano che la difficoltà delle prove tutela pienamente gli interessi della ricorrente e allontana il pericolo di altri interessi in seno ai candidati giudicati non meritevoli.