"Ok alla flessibilità in uscita ma bisogna intervenire anche sugli esodati", è quanto dichiarato dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano secondo il quale sarebbe necessario intervenire su tutti i fronti. Il capitolo esodati, infatti, non può restare fermo al palo: un'ottava e definitiva misura di salvaguardia potrebbe risolvere il problema di migliaia di lavoratori penalizzati dalla Legge Fornero.

Lo stesso Damiano, infatti, avrebbe dimostrato di essere d'accordo con l'esecutivo sugli interventi in materia previdenziale messi in cantiere e sulla quale si discuterà a partire dal prossimo settembre. Si tratta della flessibilità in uscita, dei lavoratori precoci e dei lavori usuranti che tuttora non hanno ricevuto una risposta esaustiva dal Governo nonostante le numerose richieste giunte dal Partito Democratico e dai sindacati.

Damiano: 'siamo nella direzione giusta'

"L'intervista del sottosegretario Tommaso Nannicini va nella direzione giusta per quanto riguarda i temi del lavoro e della previdenza oggetto del confronto con il sindacato", ha commentato Cesare Damiano ricordando la sua proposta dell'anticipo pensionistico di un massimo di quattro anni anziché tre anni come proposto dal Governo.

Proposta che sembra aver avuto la maggior parte dei consensi.

Interventi a favore degli esodati e cumulo grauito dei contributi

Ancora da definire, altri interventi ritenuti anch'essi fondamentali per facilitare l'accesso alla pensione come il famigerato stop alle ricongiunzioni onerose che darebbe la possibilità ai lavoratori con carriere discontinue di cumulare gratuitamente i versamenti contributivi versati in più gestioni previdenziali in un unico fondo. Per le Pensioni medio-basse, invece, si sta pensando all'introduzione della quattordicesima. Tutte misure che potrebbero essere introdotte nella nuova Legge di Stabilità anche se lo stesso Damiano continua a premere il Premier sugli esodati rimasti esclusi dalle precedenti clausole di salvaguardia.

Come spiega il deputato del Partito Democratico, infatti, occorrerebbe agire in fretta per evitare l'ampliamento della platea dei poveri e rendere più semplice l'entrata delle nuove generazioni nel mondo del lavoro attraverso il cosiddetto ricambio generazionale.