Non si è fatta attendere la risposta dell'On. Cesare Damiano in merito alle nuove critiche espresse dal Presidente Inps Tito Boeri al Sole 24 ore sul tema delle azioni parlamentari di tutela destinate a chi si è trovato improvvisamente senza lavoro e senza redditi da pensione nel 2011. "Le salvaguardie per gli esodati sono state la migliore risposta possibile del Parlamento al grave problema sociale causato dalla Riforma Monti", ha ricordato l'esponente democratico, evidenziando che sull'iniziativa pesarono le pressioni della Troika europea mentre vigevano "le politiche del rigore liberista".
Per l'On. Damiano si tratta di "quelle stesse politiche che ci stanno portando all'autodistruzione economica e sociale". Per questo motivo, il Presidente della Commissione lavoro alla Camera ha spiegato di non condividere le opinioni ed i commenti espressi da Boeri sull'8va salvaguardia, perché resta l'obiettivo di arrivare ad una conclusione del problema entro il mese di settembre, così da poter chiudere definitivamente la questione.
Pensioni e caso esodati, il nodo del contendere e le dichiarazioni di Boeri
Il caso è nato dopo una nuova presa di posizione da parte del Presidente Inps, tornato sul tema delle salvaguardie adducendo a quello che ha definito come un equivoco ricorrente.
Per il tecnico, "le salvaguardie non vengono finanziate da un fondo su cui si fanno risparmi, ma tolgono sempre risorse ad altri interventi". Secondo Boeri "l'8va salvaguardia vuole rendere possibile prolungare il periodo in cui si può esercitare l'opzione di prendersi la pensione con i criteri ante Fornero", ma "con quei soldi si potevano finanziare dieci anni di reddito minimo per chi perde il lavoro tra i 55 ed i 65 anni". Una posizione che però è fortemente criticata dall'On. Damiano, il quale invita a non "confondere gli interventi di giusta correzione del sistema previdenziale con l'assistenza", perché questo rappresenterebbe un grave errore.
Pensioni e salvaguardie: costo complessivo corrisponde all'1,28% dei risparmi totali
Entrando nel merito delle cifre il Presidente della Commissione lavoro invita anche a non correlare gli 11,6 miliardi di euro delle salvaguardie con gli 80 miliardi di risparmi previdenziali che saranno conseguiti fino al 2022. Se poi si effettuano proiezioni fino al 2050 i risparmi complessivi ammonteranno a 900 miliardi di euro. In questo senso "il costo delle salvaguardie rappresenta solo l'1,28% di questa somma". Sulla base di tali considerazioni, l'On. Damiano ricorda che esistono ancora ampi spazi di intervento sul capitolo previdenziale e sulle tutele in favore dei pensionandi e di chi risulta già in quiescenza.
Il Parlamentare conclude infine il proprio ragionamento invitando l'Inps ad effettuare i calcoli sui risparmi futuri che risulteranno disponibili a seguito delle ultime riforme, visto lo sforzo già compiuto dallo stesso istituto per il calcolo delle mensilità previdenziali tramite la cosiddetta busta arancione.
Come da nostra abitudine, restiamo a disposizione nel caso desideriate aggiungere un nuovo commento nel sito, mentre per ricevere le prossime notizie di approfondimento sulle pensioni potete utilizzare la comoda funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.