Il procedimento della mobilità scuolaper i docenti sta ponendo moltissimi problemi organizzativi: i docenti del sud parlano di deportazione al nord, a causa del meccanismo tenuto segreto dell'algoritmo, mentre i giornalisti del nord parlano di professori del sud 'lavativi' e 'somari' che in realtà non vogliono lavorare. Su questo dibattito, in generale poco edificante, negli ultimi giorni si sono scatenate le polemiche intorno a due punti: il primo è la richiesta di molti docenti di essere spostati sul 'sostegno', pur non avendo la specializzazione, in maniera tale da restare vicino a casa; il secondo riguarda un esposto che il gruppo PSP (Partigiani della Scuola Pubblica) ha presentato contro una serie di giornalisti che avrebbero offeso in maniera indiscriminata la classe docente del sud.

La via del 'sostegno' contro la mobilità scuola 'forzata'

È caos nella mobilità scuola. Alcune regioni, come Sicilia, Sardegna, Lombardia ed Emilia Romagna, hanno messo in campo la seguente soluzione: i docenti che non hanno ottenuto assegnazione provvisoria possono fare domanda per essere spostati sul 'sostegno' (dove gli specializzati mancano) e restare vicino a casa, pur non possedendo i titoli. La richiesta è che anche alle altre regioni venga concessa questa opportunità. Si tratta sicuramente di un meccanismo che mette a nudo le contraddizioni della scuola italiana: per essere docenti di 'sostegno' è necessario avere la specializzazione, ma in molte regioni i corsi non si svolgono da parecchio tempo e c'è carenza di questa categoria di prof tra l'altro fondamentale per una vera scuola dell'inclusione.

A protestare sono stati anche i Coordinamenti Docenti Specializzati in sostegno.

L'esposto dei PSP e la mobilità scuola dei docenti del sud

Il gruppo 'Partigiani della Scuola Pubblica' (PSP), per la questione della mobilità scuoladei docenti, ha presentato una serie di esposti al Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio e al cosiddetto Consiglio Disciplina.

La motivazione riguarda la campagna diffamatoria cui sono stati oggetto i docenti in generale e in particolare i docenti del sud che protestavano contro la mobilità forzata. L'esposto è stato presentato contro Rondolino che aveva definito i docenti meridionali 'capre deportate' e che aveva sottolineato che se almeno si fossero espressi in lingua italiana qualcuno li avrebbe forse potuti capire.

Ma l'esposto è stato presentato anche contro Libero, che aveva titolato contro i 'professori lavativi' del sud, e ilFoglio che aveva parlato di 'terroni somari'. L'esempio riportato è quello accaduto durante le Olimpiadi quando il direttore di Quotidiano Sportivo era stato rimosso dal suo incarico per aver definito 'cicciottelle' le atlete italiane del tiro con l'arco. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.