Le ultimissime novità al 28 ottobre 2016 sulla riforma pensioni 2017 concerne la bozza del decreto riguardante la manovra della Legge di Bilancio, il documento che conta oltre 100 articoli, tratta minuziosamente anche il comparto previdenziale e fa chiarezza, all'articolo 31, sui precoci 'fortunati' che potranno accedere alla pensione con la tanto sospirata Quota 41. Il paradosso dicono i precoci sul loro gruppo Facebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti', è dover considerare 'fortunati' quei lavoratori che per il Governo sono disagiati.

Questi, infatti, saranno gli unici a poter uscire dopo 41 anni di contributi versati se hanno alle spalle almeno 12 mensilità prima dei 19 anni. Insomma la manovra del Governo Renzi non convince perché per l'ennesima volta, dicono i lavoratori precoci, si fa differenza tra cittadini di serie A e B.

Pensioni precoci, chi andrà in pensione con quota 41?

Pochi, stando alla bozza del decreto diffusa dal QuotidianoSalute, coloro che avranno 'il lusso ' di potersi ritirare dal lavoro dopo 41 anni di contributi versati. In primis sarà necessario appartenere ad una delle tre categorie qui elencate: essere disoccupati e privi di ammortizzatori sociali da almeno tre mesi, avere un parente disabile di primo grado di cui si ha il ruolo di caregiver da almeno 6 mesi alla data della domanda, essere considerati invalidi al lavoro almeno al 74%.

Poi oltre a coloro che svolgono mestieri usuranti, rientreranno di diritto nella quota 41 dal 1 maggio 2017 anche coloro che svolgono da almeno 6 anni uno degli 11 mestieri considerati gravosi dal Governo. Gli stessi mestieri che apriranno anche le porte all'APE social, assegno pensionistico anticipato a costo zero, per quanti hanno già 63 anni d'età. Tra questi mestieri, che stanno creando dissapori all'interno della categoria dei quarantunisti, che si ritengono tutti meritevoli allo stesso modo del diritto pensionistico, vi sono: tutti gli operai che lavorano nell'industria estrattiva o nell'edilizia e coloro che si occupano della concia delle pelli, i conduttori e o autisti di gru o macchinari utilizzati per la perforazione nelle costruzioni, coloro che guidano convogli ferroviari ed il personale viaggiante, quanti sono alla guida di Camion o mezzi pesanti.

Vi rientrano altresì gli addetti alle professioni sanitarie infermieristiche o ostetriche che lavorano su turni, coloro che assistono per mestiere persone in condizioni di non autosufficienza, i facchini e/o addetti allo spostamento merci, gli operatori ecologici o quanti smistano rifiuti. Tra le professioni inserite nei mestieri gravosi la più discussa resta la maestre della scuola pre-primaria. Taluni asseriscono che le maestre non possano rientrare in questa definizione in quanto non lavorano su turni massacranti e sono in un ambiente 'ovattato' a contatto con bimbi. Altri reputano invece che a 67 anni non si possa avere la forza, la pazienza e gli stimoli per accudire classi sempre più numerose.

News Riforma pensioni 2017, precoci: manovra iniqua e discriminante

Il problema all'origine comunque è un altro, concordano alla fine i precoci, che il Governo ha fatto una manovra che tende a spaccare una categoria, quella dei quarantunisti, in sottocategorie più o meno tutelate. Così facendo questa riforma Pensioni 2017 altro non fa, dicono 'piccati' e delusi, che alimentare 'una guerra tra poveri' e far sentire i cittadini, con lo stesso montante contributivo, di serie A o B. Non resta che attendere il testo definitivo e vedere se questo decreto bozza verrà confermato o ancora modificato. I precoci annunciano che la loro battaglia 'quota 41 per tutti senza se e ma' non si fermerà e confidano negli emendamenti alla Legge di Bilancio promessi da Luigi di Maio (M5S).

L'onorevole pentastellato ha dichiarato in sede di colloquio a Montecitorio con i lavoratori precoci che la lotta dei 'quarantunisti' diverrà la lotta del movimento Cinque Stelle. Tutto ancora possibile dunque o il dado è tratto?