Le ultime notizie pensionioggi 13 ottobre parlano soprattutto della possibilità che l'intero processo di riforma possa bloccarsi intorno a due nodi, riguardanti il primo l'Inps e il secondo le risorse necessarie per tutte le misure in cantiere. Nel frattempo, proseguono le mobilitazioni e le lotte di alcune categoria specifiche: da un lato, i lavoratori precoci si ritrovano l'appoggio della Cgil, che, attraverso le parole di Pezzetta, ha fatto sapere che la soluzione per questa tipologia di lavoratori deve arrivare in tempi brevi; dall'altro, gli esodati che chiedono che non vi siano più rinvii per l'organizzazione dell'ottava e ultima salvaguardia.

Infine, Tommaso Nannicini, eminenza grigia della riforma delle Pensioni, fa sapere che questa tipologia di interventi, in connessione con altre misure del governo Renzi, faranno bene anche per i giovani.

A rischio la riforma pensioni? Ultime notizie oggi 13 ottobre

Le ultime notizie sulla riforma pensioni parlano di un rischio connesso alla stessa possibilità che il pacchetto di misure possa trovare facile realizzazione. Il primo nodo da sciogliere lo ha sollevato Tito Boeri: il Presidente dell'Inps ha fatto sapere che, senza una vera riorganizzazione dell'istituto, sarà molto difficile portare avanti il complesso dispositivo dell'APE che vede l'Inps dover gestire i rapporti tra lavoratori, datori di lavoro, banche e assicurazioni.

Il secondo nodo riguarda le risorse e i conti non sembrano tornare: il ministro Padoan ha fatto sapere che ci sono 3,15 miliardi di euro a disposizione per la riforma delle pensioni, il rinnovo dei contratti e le nuove politiche sociali. Se soltanto la misura per gli statali vale 900 milioni di euro, restano poco più di 2 miliardi per pensioni e politiche sociali.

La promessa era di un intervento di 2 miliardi soltanto sulla previdenza ed è in questo senso che i conti non sembrano proprio tornare.

Esodati e lavoratori precoci: ultime notizie pensioni oggi 13 ottobre

Se, dunque, l'intera riforma pensioni sarebbe a rischio, stando almeno alle ultime notizie da Boeri e da Padoan, non si placano le proteste di due delle categorie tra le più penalizzate dalla legge Fornero.

I lavoratori precoci pensano a una mobilitazione per il fatto che la platea di accesso alla Quota 41 è stata fortemente ridotta: Pezzetta della Cgil, comunque, ha fatto sapere che il sindacato intende spingere per la risoluzione della loro vertenza. Per quanto concerne, invece, gli esodati, la protesta riguarda l'idea del governo Renzi di ridurre la platea dei beneficiari dell'ipotetica ottava salvaguardia: secondo i comitati, i lavoratori da salvaguardare sarebbero nell'ordine di 34mila; l'esecutivo, invece, sarebbe intenzionato ad abbassare in maniera consistente questa cifra. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui', in alto sopra l'articolo.