Le ultime novità al 2 dicembre 2016 sulla riforma pensioni 2017 ed in particolare sui lavoratori precoci giungono in parte dal web ed in parte dalle ultime dichiarazioni di Damiano e dei sindacati. Il fulcro del dibattito concerne la soddisfazione del Presidente della Commissione Lavoro e della Cgil, Cisl e Uil nei confronti del rinnovo del contratto degli statali e del relativo aumento di 85 euro medi e la delusione dei precoci che interpretano tale gesto come l'ennesima riprova di una mancata volontà politica nel concedere la Quota 41 per tutti.

In disaccordo con le scelte del Governo Renzi anche Giuliano Cazzola che nelle sue 'punture di spillo' a Formiche.net non cela il suo punto di vista: "basta buttare i soldi". I dettagli e le novità al 2 dicembre 2016.

Pensioni precoci e rinnovo contratti: risorse solo per statali, ma la quota 41?

In una nota stampa Cesare Damiano plaude l'accordo tra Governo e sindacati sul rinnovo dei contratti statali, "Dopo quello dei metalmeccanici si è concluso positivamente il contratto dei lavoratori pubblici. Risolto il problema del bonus degli 80 euro al quale si sommeranno gli 85 euro medi di aumento, scaglionati in tre rate”.

Lo stesso Matteo Renzi posta un tweet in cui si dice contento del rinnovo contrattuale degli statali e dell'aumento concesso dopo 7 anni di blocco, dello stesso parere i sindacati che si ritengono all'unisono 'soddisfatti e contenti'.

Risorse importanti quelle che verranno investite per questo rinnovo contrattuale, fondi che secondo Giuliano Cazzola continuano ad essere buttati, altrettanto contrari i lavoratori precoci che ritengono di essere stati nuovamente beffati dal Governo e dimostrano la loro rimostranza sulla loro pagina ufficiale Fecebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti'.

Novità pensioni 2017, focus precoci e rinnovo contratti: Cazzola e lavoratori vs Governo

Cosi Giuliano Cazzola a Formiche.net "L’elicottero del Governo continua a buttare soldi con una spregiudicatezza inaccettabile.

Prima con i pensionati, adesso con i pubblici dipendenti". Cazzola già nei giorni scorsi si era detto contrario alle misure previdenziali approvate nella Legge di Bilancio 2017, come la quota 41 mina vagante per i precoci, l'APE social, l'ottava salvaguardia e la proroga dell'opzione donna, tutte misure che renderanno la Riforma Fornero 'inoffensiva'. Nell'ultima puntura di spillo sul rinnovo contrattuale per gli statali aggiunge "Che i loro contratti si dovessero rinnovare è pacifico e giusto. Ma che lo si faccia senza neppure prendersi il disturbo di trovare qualche pretesto, a poche ore di distanza dalla apertura dei seggi per il referendum è un atto degno del comandante Achille Lauro". Per i precoci invece si tratta dell'ennesima beffa ai loro danni e su Facebook non nascondono la loro delusione nei confronti del Governo e delle più alte cariche pubbliche con cui si sono confrontati nel corso della loro rincorsa verso la quota 41 per tutti senza se e ma.

Roberto Tabacchi, un lavoratore precoce scrive pubblicamente: Ci è stato detto che mancavano i soldi e non si poteva fare di più, ed ora, " a pochi giorni dal Referendum spunta un aumento medio di 85 euro medi per 3.500.000 di lavoratori Statali. Il tutto per un totale di circa cinque miliardi". Poi aggiunge molto piccato "Di quale altra prova abbiamo bisogno per renderci conto che ci hanno sempre preso in giro" Dove sono finiti e che ruolo hanno avuto, aggiunge deluso, i sindacati, Damiano e Nannicini? Poi conclude certo "I soldi c'erano, si trattava di una scelta politica" .