Con il passaggio della legge di bilancio dalla Camera al Senato arrivano importanti novità per i cosiddetti lavoratori precoci che svolgono attività usuranti. Anche per loro sarà infatti possibile godere della nuova Quota 41, a patto però di aver versato almeno un anno di contribuzione prima del 19esimo anno di età. La misura è infatti estesa agli addetti alle attività gravose e usuranti che rientrano all'interno del Dlgs 67 del 2011. Ricordiamo che stiamo parlando di lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti (come previsto all'articolo 2 del decreto del MdL il 19 maggio del 1999), ma anche dei lavoratori notturni e dei lavoratori alle dipendenze di imprese per le quali operano le voci di tariffa per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro previsti dallo stesso decreto.

Infine, rientrano nella categoria i conducenti di veicoli di capienza non inferiore a 9 posti abilitati al servizio pubblico di trasporto collettivo. Questi si affiancano alle altre categorie di lavoratori già previste all'interno della riforma previdenziale per la quota 41, andando così ad ampliare la platea dei potenziali beneficiari. Vediamo insieme quali saranno gli altri criteri di accesso.

Riforma pensioni e Q41: ecco come funzionerà la nuova misura

Stante la situazione appena descritta, ribadiamo che anche i lavoratori usuranti e gli addetti ai lavori notturni (con un anno di versamento ante il compimento del 19 anni di età) avranno accesso al pensionamento anticipato con la quota 41. In merito ai criteri, l'anticipo massimo potrà arrivare a toccare cinque anni rispetto a quanto non avviene normalmente per la pensione di vecchiaia.

Per quanto concerne invece il confronto con la pensione di anzianità, ricordiamo che i versamenti devono corrispondere a 41 anni contro i 42 anni e 10 mesi previsti per gli uomini ed i 41 anni e 10 mesi per le donne. Dal prossimo anno verrà inoltre meno il vincolo di impiego in attività usurante durante l'ultimo anno di ottenimento del requisito, pertanto sarà sufficiente aver lavorato almeno sette anni in tale condizione nell'ultimo decennio.

Flessibilità previdenziale, attesa per il passaggio al Senato

Resta comunque il fatto che la situazione continui a presentarsi in evoluzione, mentre tanti lavoratori sono critici sui tanti criteri da conseguire per arrivare alla fruizione della quota 41.

Oltre a ciò, esistono dei vincoli esterni dati dalle risorse messe a disposizione della riforma, con un meccanismo a tagliola che impedisce di spendere più di quanto effettivamente stanziato. Sulla base di quanto appena esposto, qualora le domande dovessero eccedere le previsioni di spesa, l'Inps provvederà a congelarle e ad inserirle in graduatoria per l'anno successivo, mentre il consiglio per il lavoratore intenzionato a fare domanda è di non attendere una volta maturati i requisiti. Il tutto salvo nuove modifiche in arrivo dai prossimi passaggi parlamentari, che continueremo a monitorare con attenzione nel corso dei nostri articoli.

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