Numerosi pensionati percepiscono assegni previdenziali con prestazioni collegate al proprio reddito. In pratica, ferma restando la parte di pensione erogata per i contributi versati, un’altra parte è collegata alla propria condizione reddituale. Maggiorazioni sociali, integrazioni al minimo, ma anche assegni familiari, quattordicesima e pensione di reversibilità, sono prestazioni strettamente collegate al reddito del nucleo familiare del pensionato. Ogni anno, l’INPS apre la cosiddetta campagna RED, cioè chiede ai pensionati di comunicare tutti i redditi del proprio nucleo familiare che non siano già in possesso dell’Istituto.

Con un nuovo messaggio del giorno 11 dicembre, l’INPS ha fissato la scadenza del 31 marzo come quella utile ai pensionati per comunicare i redditi per la campagna red 2015, cioè per i redditi del 2014.

Perché è necessaria la comunicazione

L'Inps sta inviando ai questi pensionati titolari di prestazioni collegate al reddito l’avviso che per il 2014 non sono stati comunicati i redditi. I soggetti interessati sono tutti quelli che non sono tenuti a presentare le dichiarazioni dei redditi con 730 o modello Unico. Ecco perché l’INPS non è in possesso dei dati reddituali ed ecco perché chiede che venga messa a conoscenza di questi dati col modello RED. In pratica, chi presenta dichiarazione dei redditi non dovrà aderire alla campagna RED perché tra casellario dei pensionati e banca dati dell’Agenzia delle Entrate, per questi soggetti l’INPS ha già in mano tutto l’occorrente per erogare le prestazioni.

Ogni anno l’INPS si trova nelle stesse situazione, con pensionati che non hanno provveduto ad inviare i dati. Il fenomeno è in aumento perché l’INPS, perseguendo il trend del digitale, non invia più a casa del pensionato la richiesta RED annuale, quella con il codice a barre da utilizzare presso patronati o CAF. In parole povere, deve essere il pensionato a ricordare ogni anno di presentare la comunicazione della propria situazione reddituale e spesso questo non accade.

La richiesta di sanare la situazione però verrà inviata tramite il classico canale postale e pertanto, sempre che non ci siano problemi con la corrispondenza, i pensionati potranno mettersi in regola.

I rischi che si corrono

I redditi da comunicare sono quelli extra previdenziali, anche dei propri familiari, dal coniuge ai figli, quelli a carico fiscalmente o meno.

La mancata presentazione della comunicazione può portare alla revoca delle prestazioni collegate al reddito del proprio assegno previdenziale. In molti casi, la pensione corre il rischio di ridursi anche del 50% perché, soprattutto per quelle minime, le maggiorazioni e l’integrazione al trattamento minimo sono fattori molto pesanti nel computo dell’assegno percepito. Una volta ricevuta la comunicazione dall’INPS, il pensionato potrà rispondere alla richiesta tramite soggetti autorizzati, cioè CAF e patronati. In alternativa si può presentare dichiarazione da soli, tramite le credenziali di accesso ed il PIN, cioè utilizzando lo SPID, il nuovo Sistema di Identità Digitale che permette ai cittadini di accedere a tutti i servizi delle pubbliche Amministrazioni.