Novità sul fronte della riforma della Pubblica Amministrazione e sul rinnovo dei contratti sono attesi sull'aumento degli stipendi degli statali e sugli incrementi delle retribuzioni legati ai bonus e ai premi di produttività. Dopo aver discusso del rapporto tra contratti e legge e sulla priorità della prima a regolare il rapporto di lavoro, i sindacati riuniti puntano a far rispettare al Governo Gentiloni ed al ministro per la Pubblica amministrazione, Marianna Madia gli accordi sottoscritti due mesi e mezzo fa che riguardavano, anche, gli aumenti degli stipendi di 85 euro mensili.

Aumenti che, peraltro, dovranno riguardare la totalità dei lavoratori statali, ovvero gli oltre tre milioni e duecentomila impiegati della Pubblica amministrazione.

Pubblica amministrazione 2017 e contratti statali: bocciati i bonus della riforma Brunetta

Peraltro, il rinnovo dei contratti degli statali andrà di pari passo con la riforma della Pubblica amministrazione: in tal senso le negoziazioni tra il Governo e i sindacati potranno derogare a tutte le leggi attuali e future contenute nella normativa. Prima tra tutte, la riforma Brunetta che fissava le famose gabbie entro le quali i bonus ed i premi sarebbero dovuti essere distribuiti.

Infatti, la legge del 2009 dell'ex ministro stabiliva che i premi e i bonus dei dipendenti della Pubblica amministrazione non potessero essere distribuiti a pioggia, ma solo in base a fasce di produttività che, tuttavia, lasciavano fuori dagli aumenti del salario accessorio il 25 per cento dei dipendenti statali. Tale norma non entrerà in vigore con il rinnovo dei contratti degli statali, ma verranno predisposte nuove regole per la spartizione dei premi.

Rinnovo contratti statali e riforma Pubblica amministrazione 2017: novità sui bonus?

Allo stato delle trattative tra Madia e sindacati per la riforma della Pubblica amministrazione e dei paralleli rinnovi dei contratti, sui bonus dei dipendenti statali i sindacati hanno chiesto al Governo di parificare il trattamento dei premi ai vantaggi fiscali che sono previsti per il settore privato.

Ciò comporterebbe che i bonus possano essere tassati con un'aliquota fissa del 10 per cento, mentre i premi in modalità welfare dovrebbero godere del regime esentasse. Tali novità potrebbero essere introdotte con il rinnovo dei contratti degli statali e sono già previste, come atto di indirizzo, nell'accordo siglato da Governo e sindacati a fine novembre.