Novità rilevanti sono in calendario proprio nella giornata di oggi tra il Governo Gentiloni e i sindacati sul decreto di riforma della Pubblica Amministrazione e sul rinnovo dei contratti statali: i primi risultati potrebbero arrivare, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, già entro la fine di questa settimana per la successiva approvazione del Consiglio dei ministri. Tra i nodi da sciogliere in merito ai contratti degli statali ed agli aumenti degli stipendi in busta paga c'è quello dei bonus legati alla produttività. Per il quotidiano economico, sul tavolo della trattativa potrebbero essere messi fino ad otto miliardi di euro all'anno per il merito degli statali.

Ma la trattativa continuerà sul modo in cui legare i bonus alla valutazione degli impiegati pubblici.

Contratti e riforma Pubblica amministrazione: ipotesi bonus per statali dal 2017

Con la cifra degli otto miliardi di euro per i premi di produttività degli statali distribuiti secondo le regole fissate dalla riforma della Pubblica amministrazione e dai nuovi contratti degli statali, ciascun dipendente del pubblico impiego percepirebbe in più in busta paga, in media, 2.300 euro all'anno. Un aumento che andrebbe a compensare le perdite di stipendio subite dai lavoratori statali per il mancato rinnovo dei contratti che perdura da otto anni. Ma la trattativa si gioca essenzialmente sulle regole di redistribuzione dei premi.

La riforma Brunetta, infatti, prevedeva di concentrare le risorse destinate al salario accessorio al merito degli statali lasciando fuori dagli aumenti, tuttavia, il 25 per cento, ovvero i dipendenti valutati meno meritevoli.

Statali 2017 e riforma Pubblica amministrazione: chi avrà i bonus e stipendi più alti?

Il superamento della riforma Brunetta nel decreto di riordino delle regole della Pubblica amministrazione insieme al rinnovo dei contratti degli statali, determinerebbe, secondo il quotidiano economico, la variabilità del merito e del salario accessorio con aumenti di 2.300 euro medi che arriverebbero a superare i tremila euro per gli impiegati delle agenzie fiscali, ma anche gli 11 mila per gli addetti degli enti pubblici non economici, ovvero i lavoratori dell'Inps, dell'Inail e dell'Aci. Si tratta di aumenti, pertanto, di gran lunga superiori a quelli promessi agli statali nella parte fissa della busta paga con gli 85 euro mensili accordati dal Governo Renzi.