Presa di posizione per il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che nel corso del comizio del 27 marzo a Biella si è pronunciato a favore dell'uscita agevolata dei lavoratori cosiddetti "precoci" dal mondo del lavoro. In caso di ascesa al Governo, Salvini cancellerebbe la legge Fornero per permettere a tutti, una volta raggiunti i 60 anni di età o i 40 di contributi, di accedere alla pensione.

A detta del leader, la sua sarebbe una soluzione migliore della Quota 41, che come si è visto ha dato vita a disparità e confusioni prima ancora di entrare ufficialmente in vigore. L'invito rivolto a tutti i precoci è quello a valutare ogni proposta con ponderatezza, senza alcun pregiudizio ideologico.

Gli altri esponenti sul tema precoci

Sulla questione è intervenuto anche Cesare Damiano, deputato PD nonché presidente della Commissione Lavoro della Camera. Egli si è soffermato sulle due questioni di APe e vitalizi, arrivando a proporre l'abolizione di questi ultimi. Salvini e Damiano, entrambi ospiti a diMartedì, hanno concordato sul punto relativo al livellamento dei requisiti per andare in pensione, a prescindere dalle fattispecie prese in esame.

Quanto alla riforma Pensioni, invece, i due hanno idee contrastanti: Salvini la boccia, mentre Damiano è convinto della validità dei provvedimenti. L’ex Ministro del Lavoro ha parlato anche di APe Social, ricordando che chi ne usufruirà non sarà soggetto ad alcuna penalizzazione.

Pensioni, parola ai sindacati

Dalla parte dei sindacati, l'unico a dire la sua negli ultimi giorni è stato Maurizio Landini. Il Segretario generale della Cgil è intervenuto durante un evento Fiom a Todi, intrattenendo la platea per più di un'ora. Oltre a rivangare il passato – nello specifico, lo smacco dato al PD il 4 dicembre – Landini ha fatto cenno al recente successo ottenuto con la cancellazione dei voucher, asserendo che, comunque, "Non è finita".

"Abbiamo segnato dei bei gol ma la partita non è finita. Per ora c’è solo un decreto e invece vogliamo che sia trasformato in legge". E ancora: "Vogliamo cambiare le leggi su pensioni e scuola".

Il sindacalista è stato più volte impegnato nella lotta alla tutela dei diritti dei lavoratori, precoci e non solo. Per quanto riguarda le altre categorie professionali, il Governo sarebbe ancora nel pieno dei lavori. Ci si riferisce ai lavoratori usurati o addetti a mansioni particolarmente gravose, il cui elenco è composto da 11 sottocategorie (fonte Inps). I decreti attuativi potrebbero fornire un'importante soluzione a quanti sono in attesa di una pronuncia da parte del Governo, che per ora stenta a farsi sentire.

Le principali criticità messe in atto dalla riforma Pensioni consistono proprio nella penalizzazione degli usurati, che per accedere all'APe Social dovrebbero aver lavorato per sei anni continuativamente.

Ciò comporterebbe un'ingiusta esclusione dei lavoratori del settore edile, salvo ulteriore predisposizione di una franchigia di 24 mesi. Gli altri destinatari sarebbero i lavoratori impegnati in galleria, cava o miniera, in cassoni ad aria compressa o in spazi ristretti; i palombari; coloro che espletano attività di lavorazione del vetro cavo, asportazione dell'amianto o lavori ad alte temperature; i lavoratori a turni e i lavoratori che prestano la loro attività per almeno 3 ore nell'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino. Per ulteriori aggiornamenti, clicca sul tasto "Segui" accanto alla firma.