L'argomento più caldo e sempre più di attualità in Italia in quest'ultimo periodo è sicuramente il tema della riforma Pensioni 2017, perché si susseguono giornalmente notizie nuove e che alimentano le discussioni soprattutto tra i cittadini che si vedono sempre più in balia dell'incertezza. Oggi vi vogliamo parlare delle proposte che Cesare Damiano ha esplicato negli ultimi giorni sul bollente tema dell'Ape social e a riguardo dell'indennità di mobilità.

Ecco le ultime news a riguardo.

Riforma pensioni: la proposta di Damiano

Il presidente della commissione Lavoro alla Camera, infatti, durante il suo intervento ha voluto spiegare come l'Ape social (che dovrebbe partire l'1 maggio), secondo il suo punto di vista, è una prestazione che può essere considerata debole in quanto potranno usufruirne solamente coloro i quali hanno già compiuto 63 anni di età. Di conseguenza, chi a 50 anni si ritrova ad essere disoccupato, nonostante abbia versato i propri contributi previdenziali per molti anni, di ritrovarsi senza alcuna tutela.

Ecco perché Cesare Damiano ha spinto il Governo ad essere di più ampie vedute sul tema della riforma pensioni, chiedendo un intervento focalizzato agli ammortizzatori sociali, dopo aver analizzato il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria.

Secondo Damiano, infatti, la Naspi dura veramente troppo poco e l'abolizione di indennità di mobilità e Cassa integrazione in deroga potrebbero essere ulteriori problemi per quanto riguarda la già problematica disoccupazione esistente.

I lavoratori che hanno l'indennità di mobilità sono già oltre i 185.000 e quando questo tipo di tutela andrà verso la sua fine, secondo la visione di Damiano, tantissimi si ritroveranno senza reddito e allo stesso tempo senza la possibilità di pensare ad un pensionamento imminente. In questo senso, dunque, prolungare la Naspi potrebbe essere una mossa intelligente per limitare questo problema.

Secondo Damiano, poi, affianco all'indennità di disoccupazione, dovrebbe esserci anche più attenzione per quanto riguarda la previdenza complementare, per permettere ai lavoratori maggiori tutele obbligando il datore di lavoro a versare delle quote obbligatorie per la futura pensione del dipendente.

Cesare Damiano, infine, si è spinto anche sul tema Jobs Act, dichiarando che sarebbero necessari modifiche a due elementi:

  • reintegrare nel posto di lavoro se il licenziamento dovesse essere avvenuto senza l'accertamento della causa economica o senza che il bilancio dell'azienda risulti essere in sofferenza;
  • sostituire gli incentivi temporanei con quelli strutturali in modo da favorire, sul lavoro temporaneo, quello a tempo indeterminato.