Continua ad essere il tema della riforma Pensioni l'argomento più caldo e più che mai di attualità in questo periodo in Italia. E le ragioni sono evidenti, visto che i dubbi e le perplessità aumentano di pari passo con l'arrivo di nuove notizie a riguardo. Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato dell'ultima proposta di Cesare Damiano, oggi, invece, vogliamo focalizzarci sulla pensione anticipata e in particolare sui decreti attuativi di Ape volontario e quota 41, le misure approvate con la legge di Stabilità.
Le procedure per l'adozione dei decreti sembra andare a rilento.
La partenza dell'Anticipo pensionistico e della quota 41, almeno per una parte di lavoratori precoci, è prevista per l'1 maggio prossimo, ma l'unico decreto pubblicato fino a questo momento è quello relativo all'Ape sociale, che permette l'uscita anticipata solo ad alcune categorie di lavoratori. Devono quindi pazientare ancora i lavoratori precoci che sono interessati alla quota 41 e coloro i quali, invece, puntano sull'Anticipo pensionistico volontario, ovvero all'uscita anticipata tramite una sorta di prestito da parte delle banche che poi sarà restituito dal soggetto interessato con delle rate sulla futura pensione.
Riforma pensioni: dubbi sui decreti attuativi
Per quanto riguarda l'Ape volontario, il Governo non ha ancora chiarito i rapporti tra l'Inps e il sistema bancario assicurativo per la definizione delle convenzioni.
Infatti, non sono state ancora sciolte le riserve su come l'Inps ha intenzione di certificare il diritto all'Ape volontario. L'importo minimo che il soggetto lavoratore potrà richiedere sarà pari a 150 euro al mese, mentre quello massimo non potrà essere il 75% maggiore rispetto al futuro assegno di pensione nel caso in cui mancassero tre anni al raggiungimento dello stesso, l'80% se ne mancano da due a tre e il 90% se, invece, ne mancano da uno a due anni.
Il rimando della pubblicazione del decreto attuativo su Ape volontario e quota 41, in più, complica l'accesso alla cosiddetta RITA, la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, per quei soggetti che avevano aderito alla previdenza complementare. Per tale richiesta, infatti, gli interessati dovranno prima sottoporsi ad accertamento dei requisiti all'Ape volontario da parte dell'Inps. A questo punto non ci resta che attendere l'arrivo di questi decreti.