"Con i prossimi provvedimenti di attuazione dell'ape volontario si concluderà il percorso di concreta attuazione di questi interventi di riforma del sistema previdenziale: un tema di grande importanza sul quale resta aperto il confronto fra il Governo e i sindacati", lo ha annunciato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti in una nota, mostrando la sua ammirazione per la firma dei decreti da parte del Governo Gentiloni.
Dopo la firma del Premier avvenuta giorno 23 aprile, infatti, le misure previdenziali contenute nella nuova Legge di Bilancio sono diventate operative: circa 35 mila lavoratori potranno beneficiare dell'Ape Sociale mentre i rimanenti 25 mila potranno presentare domanda di accesso alla Quota 41.
Come ormai sanno, però, l scadenza sono slittate a causa dei ritardi nell'emanazione dei decreti. Si parla della data del 15 luglio per presentare la domanda di accesso ai nuovi benefici mentre entro il 15 ottobre l'Inps dovrà stilare la graduatoria finale.
Ecco i requisiti per accedere all'Ape e alla Quota 41
L'Ape Sociale come anche la Quota 41 sono le due misure rivolte solo ad una particolare categorie di soggetti: disoccupati, caregivers, invalidi al 74 % e addetti a mansioni usuranti. Cosa che penalizza gran parte dei lavoratori italiano che rimarrebbero ancora una volta esclusi dalla normativa pensionistica. Potranno accedere all'Ape Sociale tutti gli ultra 63enni che hanno maturato almeno 30 anni di contributi (36 per i lavori usuranti) che rientrano nelle categorie più svantaggiate.
Mentre al meccanismo di Quota 41 potranno accedere coloro che sono in possesso di almeno 41 anni di contributi versati a condizione di aver iniziato a svolgere attività lavorativa almeno 12 mesi prima del compimento del 19esimo anno di età. Non è escluso che la misura relativa ai precoci possa essere ancora oggetto di discussione visto che, migliaia di lavoratori si sono detti pronti a dare vita a nuove battaglie.
Di fondamentale importanza è anche il decreto sul cumulo gratuito dei contributi che potrebbe rendere più semplice la strada ai lavoratori che intendono unificare i versamenti contributivi in un'unica gestione previdenziale per usufruire della Quota 41.
"Viene reso così operativo un altro degli interventi sul sistema previdenziale definiti dl Governo, che poggiano su una consistente dotazione di risorse", ha affermato ancora il ministro del Lavoro.
Si attende il decreto sull'Ape volontario
Intanto, si attende ancora il decreto attuativo sull'Ape volontario che, stando alle dichiarazioni di Giuliano Poletti potrebbe chiudere questo capitolo previdenziale. Il dpcm sull'Ape di mercato, infatti, potrebbe registrare ancora ritardi per via della complessità della norma.