Rinnovo contratti dei lavoratori statali nel 2017, aumenti degli stipendi, rimborsi a seguito dei ricorsi presentati dai precari e Buona Scuola di Renzi sono stati i temi trattati da Marcello Pacifico dell'Anief nel corso di un'intervista radiofonica concessa a Italia Stampa. Pacifico fa il punto dei diritti dei lavoratori statali e della scuola all'indomani della festa del Primo Maggio, tracciandone alcune novità in vista, soprattutto, del rinnovo dei contratti degli statali e del personale della scuola.
L'attuale Governo Gentiloni, tuttavia, è molto distante dalle posizioni assunte dai padri costituenti, ad iniziare dall'ampio precariato nella Pubblica Amministrazione.
Riforma Pubblica amministrazione 2017 e contratti: i precari statali
Marcello Pacifico individua, infatti, oltre trecentomila lavoratori precari con contratti a tempo determinato tra gli statali, metà dei quali nella scuola. "E' difficile parlare di Primo Maggio se non si rispettano le regole sull'abuso dei contratti a termine - afferma il Presidente dell'Anief - Basterebbe assumere i precari del pubblico impiego per colmare le lacune di organico nelle amministrazioni.
Si eviterebbero, inoltre, tutte le migliaia di richieste di risarcimento provenienti dai lavoratori statali. Il diritto al lavoro è, inoltre, un contratto che il lavoratore firma con lo Stato di rispetto delle regole: tutto ciò negli ultimi dieci anni non è avvenuto perché i governi che si sono succeduti, tramite decreti legge, hanno cambiato le regole del contratto e con esse il patto che era stato siglato con i lavoratori a discapito del mancato rinnovo dei contratti statali, degli aumenti degli stipendi, dell'indicizzazione degli stipendi stessi all'inflazione, delle sanzioni disciplinari e dell'organizzazione di lavoro. Inoltre da oltre cinque anni non si parla più di sviluppo economico e di come creare lavoro che in Italia significherebbe investire nel patrimonio artistico e culturale".
Scuola, docenti e rinnovo contratti 2017: riforma della Buona scuola da cambiare
Marcello Pacifico è intervenuto anche sulle recenti primarie del Partito democratico che hanno decretato ancora una volta Matteo Renzi come presidente di partito. Lo stesso Renzi, in fase di campagna elettorale, aveva ripreso il discorso della Buona scuola definendola come una riforma che dovrà essere migilorata. "Fu una riforma presentata in pompa magna con delle slides appena Renzi si insediò al Governo - obietta Pacifico - Ma questa riforma ha visto centinaia di migliaia di docenti e di impiegati della scuola scioperare. Gli stessi sfidanti alle primarie, Emiliano ed Orlando, avevano affermato che avrebbero messo mano a questa riforma se avessero vinto.
Chiunque dovesse vincere le prossime elezioni dovrà avere come obiettivo quello che la riforma della Buona scuola dovrà essere profondamente cambiata, perché la scuola è di tutti i cittadini, di tutti gli studenti ed è il futuro che i politici promettono al Paese. Così come è stata riformata dal precedente Governo, ma anche da quello attuale, non è una 'Buona scuola' perché ci allontana dall'Europa e dal merito".