Quale sarà l'aumento degli stipendi dei docenti della Scuola e dei dipendenti amministrativi, tecnici e ausiliari conseguenti al rinnovo dei contratti statali promessi dal ministro Madia e dal Governo Gentiloni? Fare un calcolo sui soli aumenti promessi dall'ex Premier Matteo Renzi e dalla stessa Madia in base all'accordo sottoscritto a fine novembre 2016 con le sigle sindacali è, sicuramente, riduttivo. Perché l'aumento dovrà tener conto anche degli otto anni di blocco delle trattative per il rinnovo dei contratti statali, almeno in parte. Ovvero dovrà rispondere alla sentenza della Corte costituzionale che, nell'estate del 2015, sancì l'illegittimità del blocco degli stessi contratti statali.

Contratti scuola e statali 2017: quanto hanno perso i dipendenti per il blocco?

Dato l'immobilismo degli ultimi due mesi nelle trattative per il rinnovo dei contratti degli statali e dei corrispettivi aumenti degli stipendi, le sigle sindacali hanno avanzato la richiesta all'XI Commissione del Senato che si occupa del Lavoro pubblico e privato per far ripartire la contrattazione e lo stanziamento delle risorse necessarie da parte del Governo Gentiloni. Secondo i sindacati, inoltre, il riequilibrio tra la legge e il contratto per disciplinare i rapporti di lavoro del pubblico impiego non stanno trovando attuazione concreta. Particolarmente ferma è la posizione del sindacato Anief secondo la quale, come già affermato due settimane fa, il rinnovo dei contratti degli statali non porterà a considerevoli aumenti degli stipendi dei dipendenti del pubblico impiego e, men che meno, a quello dei docenti e degli Ata della scuola.

E, pertanto, lo stesso sindacato si sta muovendo per promuovere il ricorso affinché, accanto agli aumenti degli stipendi, possa essere assicurato anche il pagamento degli arretrati, consistenti nella mancata elargizione delle indennità mensili di vacanza contrattuale. Ciò vale sia per i dipendenti della scuola che per il restante dei comparti della Pubblica Amministrazione.

Stipendi scuola e statali 2017: rimborsi e aumenti busta paga

Conti alla mano, l'Anief ha quantificato quanto hanno perso i dipendenti statali e della scuola per il mancato aumento derivante dal blocco dei contratti. Facendo partire il rimborso da settembre 2015, ovvero da una data successiva alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della sentenza della Corte costituzionale, il calcolo è presto fatto.

Su uno stipendio medio di mille e cinquecento euro, i dipendenti del pubblico impiego avrebbero dovuto percepire, mensilmente, 105 euro che corrispondono ad un aumento medio di stipendio del 7 per cento nella voce riguardante la vacanza contrattuale. Salvo poi recuperare l'altra metà a partire dal rinnovo dei contratti degli statali. Proprio per questo motivo, gli aumenti auspicati dall'Anief in sede di contrattazione si quantificano in 210 mensili. Ben di più rispetto agli 85 euro mensili sui quali il Governo si è impegnato dal 2018.