È da poche ore scaduto il bando della domanda per l’inserimento nelle graduatorie di istituto. Già sono cominciati a circolare sui social network e sui giornali, le prime notizie sulle province nelle quali sono pervenute più domande. In particolare è già stata stilata una lista, su diversi giornali online, delle dieci località che hanno ricevuto più modelli di adesione. Prima di elencarle bisogna sottolineare che si deve valutare anche la grandezza delle città (e province) in questione, il numero di scuole e i posti disponibili.

Torino è la città con più domande pervenute

Torino per il momento sembra essere la città con più domande pervenute negli istituti scolastici. Al secondo posto Milano che comunque vanta un numero altissimo di scuole, in tutta la provincia. Brescia sembrerebbe essere al terzo posto, anche se è una realtà più piccola rispetto alle altre due, vanta una provincia vastissima con un numero di scuole da non sottovalutare. A seguire c’è Firenze, che risulta essere la città più scelta della Toscana. Subito dopo la capitale, Roma, è stato molto richiesta ed è la provincia più a sud di questa lista. Al sesto posto una città dell’Emilia Romagna, Bologna, la quale è anche la più popolosa della Regione e quella con più scuole.

Ecco le 10 province dove sono state inviate più domande

Al settimo posto segue un’altra città dell’Emilia Romagna, Modena più piccola ma con numerose possibilità lavorative. All’ottavo posto una città del Veneto, Verona, anche questa una realtà non sottovalutabile. Al nono posto Bergamo, un’altra realtà grande della Lombardia. Infine un’altra regione del Veneto, Vicenza, che offre numerose possibilità. Occorre, infine, sottolineare che bisogna valutare anche la classi di concorso in cui c’è stata più richiesta e i punteggi dei richiedenti, oltre a quante sono le possibilità effettive di lavoro. Chiuse le domande, adesso tocca alle segreterie delle scuole inviare le domande al Sidi in modo che dal primo luglio gli aspiranti docenti possano scegliere le venti sedi.

Ricordiamo che le venti sedi dovranno essere della provincia indicata nel modello A2 dai candidati, compresa la Scuola capofila dove è stata mandata la domanda in precedenza. Successivamente, in questi tre anni, non sarà possibile cambiare la provincia in alcun modo. Tra queste non figura alcuna provincia del Sud, forse perché gli aspiranti delusi dalla loro situazione di stallo avranno cercato un modo per ottenere maggiori possibilità lavorative.