Dopo il nuovo incontro in materia previdenziale tra governo e sindacati. tenutosi al Ministero del Lavoro il 27 luglio sembra che si vadano valutando interventi correttivi sulle misure già in vigore. Sconti sui requisiti d'uscita e interventi su quella flessibilita' che le nuove misure sembra non favoriscano molto. Qualche quotidiano ha riportato all'attenzione dell'opinione pubblica la quota 100, cavallo di battaglia di Damiano ma anche della Lega, seppur leggermente diversa. Nell'incontro, la pensione con quota 100 è stata riproposta anche dai sindacati.

Ma come funzionerebbe la misura?

Misura davvero flessibile

Con almeno 62 anni di età e 35 di contributi, questa la base di partenza di quota 100 come proposta dal presidente della Commissione Lavoro Damiano. Naturalmente va centrata la quota 100, intesa come età e contribuzione, dove sono buone anche le frazioni di anno. In pratica, con 62 anni di età si lascerebbe il lavoro con 38 di contributi, oppure a 64 con 36 e così via. La Lega invece propone di da far rientrare anche quelli con carriere lunghe. Ad un soggetto con 40 anni di contributi ne basterebbero 60 per la pensione. Se venisse approvata una delle due misure, o magari una che nasca dallo studio di entrambe, si potrebbe fare a meno di tutte le altre varie e difficili da centrare misure o almeno gran parte di esse.

Donne e giovani

Quota 100 è una proposta che sta trovando sempre maggiori estimatori proprio in virtù delle stranezze di Ape e Quota 41, le 2 novità previdenziali 2017 e per i tremendi scenari delle pensioni future ai giovani. Nel summit del 27 luglio, il governo aprirà a interventi correttivi, con un occhio di riguardo alle donne.

Si pensa di correggere il tiro, agevolando quante hanno sacrificato il lavoro per la famiglia. In pratica, l'idea sarebbe di concedere 3 anni di sconto rispetto ai requisiti contributivi necessari per Ape e forse anche Quota 41. Magari riducendo i requisiti di un anno per ogni figlio avuto. Per i giovani l'idea resta sempre la pensione minima di garanzia, da 650 euro al mese con 20 di contributi.

Una pensione a salire per ogni anno in più dei 20. Altro nodo da sciogliere è l'estensione di opzione donna con la sua pensione contributiva a 57 anni e spiccioli. Infine, sia l'Ape Social che Quota 41 per i precoci, avrebbero bisogno di interventi a tutela di soggetti oggi esclusi. Si dovrebbero per esempio, estendere le platee a disoccupati senza i requisiti per la Naspi o che hanno perduto il lavoro per scadenza contratto.abbassare l'età a 58 anni, in modo tale