Dietrofront per Rizzetto e Meloni (Fratelli d'Italia), che ritirano le firme alla proposta di legge inerente l'articolo 38 della Costituzione, che stabilisce l'equità dei trattamenti previdenziali ed assistenziali. L'onorevole di FdI, in una intervista, ha spiegato di aver riflettuto insieme al leader del partito sulla proposta di legge, optando alla fine per la ritira delle firme.
Una riflessione profonda, secondo cui la riforma andrebbe ad intaccare le Pensioni già basse, senza rendere eque le pensioni dei giovani.
Rizzetto: 'Mettere mano alla legge Fornero'
Durante l'intervista rilasciata a Diario del web, e citata dallo stesso deputato, Walter Rizzetto spiega le ragioni che lo hanno condotto insieme alla Meloni a cambiare marcia rispetto alla proposta di legge di modifica dell'articolo 38. Secondo l'attuale vice presidente della commissione Lavoro alla Camera, il testo andava in un'altra direzione, senza consegnare la giusta equità alle pensioni in essere e quelle future.
Una presa di posizione decisa, netta, che ha riscosso nelle ultime ore consensi da parte degli utenti sui vari gruppi social che seguono con grande attenzione le ultime novità sul fronte previdenziale. Secondo Rizzetto, l'unico modo per cambiare le cose è quello di "mettere mano seriamente alla riforma pensioni della Fornero", creando quei presupposti tali affinché sia reintrodotta la vera flessibilità pensionistica, lasciando alle persone la possibilità di scegliere quando uscire dal mondo del lavoro, senza che il posto lavorativo si trasformi in un incubo senza fine, dal quale è impossibile svegliarsi. A questo proposito, l'ex deputato del Movimento 5 Stelle ha ricordato quelle che sono le tematiche più attuali, citando le categorie che stanno protestando maggiormente contro il Governo Gentiloni.
'Mandare in pensione i lavoratori precoci'
La richiesta madre per chi lotta, scende in piazza da mesi per quota 41 è stata sposata appieno da Walter Rizzetto, che anche in occasione dell'intervista di ieri ha sottolineato come sia necessario, per cambiare le cose, consentire quello che erroneamente viene definito prepensionamento ai lavoratori precoci, dopo aver raggiunto 41 anni di contributi. Oggi i precoci appartenenti al Comitato Lazio-Roma saranno di fronte alla sede del Ministero del Lavoro per protestare contro il Governo, che si ritroverà riunito attorno ad un tavolo per l'inizio della discussione sulla fase 2 della riforma pensioni. Al termine del suo intervento l'onorevole Rizzetto ha anche rilanciato il tema su Opzione Donna, non dimenticando dunque le lavoratrici che da tempo chiedono all'esecutivo la proroga del regime sperimentale almeno fino al 2018.
Riguardo alla loro richiesta, occorre sottolineare come la petizione online firmata da Giulia Molinaro abbia raggiunto quasi quota 20 mila adesioni, trovando dunque un enorme consenso tra gli utenti online e le stesse iscritte al gruppo "Opzione Donna Proroga al 2018".