L'Anticipo pensionistico introdotto nella prima parte di riforma Pensioni, che dovrebbe essere attivato nei primi giorni di settembre, rischia di partire "gambizzato" dall'aumento automatico dell'età pensionabile. L'adeguamento dei requisiti anagrafici per l'accesso ai trattamenti pensionistici alle speranze di vita che vengono rilevate dall'Istat non riguarda infatti solo le pensioni di vecchiaia o le pensioni anticipate ma anche il nuovo Ape volontario che prevede l'uscita dal lavoro con la soluzione del prestito previdenziale tre anni e sette mesi prima rispetto ai tempi attualmente previsti dalla legge Fornero.
Aumenterebbero i requisiti anagrafici anche per l'accesso all'Ape Social entrata in vigore nelle scorse settimane.
Pensioni, Damiano: almeno fermare l'età per l'Ape a 63 anni
A ricordarlo, dopo le avvertenze della Ragioneria generale dello Stato, è il presidente della commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Cesare Damiano (Pd), che chiede al Governo Gentiloni di intervenire. "Sia l'Ape social che quella volontaria - ha ricordato il parlamentare del Partito democratico - scadono a fine 2018. Subito dopo, a partire dal 2019 - ha specificato Damiano -scatterebbe l'aumento di cinque mesi per l'età di uscita".
Si irrigidirà subito dunque la misura prevista nella legge di Bilancio 2017 proprio per dare nuovi elementi di flessibilità in uscita verso nuove forme di pensione anticipata. Come ha fatto notare il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, i requisiti anagrafici mini per l'accesso all'Anticipo pensionistico, se non dovessero intervenire nuove norme per bloccare l'aumento automatico dell'età pensionabile, avrebbero uno slittamento di cinque mesi.
Serviranno 63 anni e 5 mesi dal 2019 per l'Ape volontario
Quindi piuttosto che gli attuali 63 anni di età e 20 anni di contributi servirebbero 63 anni e cinque mesi, rimane invariata l'anzianità contributiva. "Tutto questo - secondo Cesare Damiano - è altamente contradditorio".
Secondo il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio sarebbe da ridefinire tutta la materia, intervenendo con un rallentamento dell'adeguamento dell'età pensionabile alle speranze di vita. Mentre per quanto riguarda l'Ape volontario occorre mantenere bloccati i 63 anni di età per l'accesso alla pensione anticipata con la formula del prestito previdenziale erogato dal sistema bancario e garantito dal sistema assicurativo.