Potrebbe arrivare l'indennità dall'Inps, valida anche ai fini delle Pensioni, per i familiari che si prendano cura di disabili e invalidi. È la novità della quale si parla in questi giorni per andare incontro al lavoro sommerso dei cosiddetti "caregiver", ovvero di coloro che prestano assistenza continua, per un numero di ore superiore alle cinquantaquattro settimanali, ad un parente invalido al cento per cento.
I caregiver dal prossimo anno potrebbero vedersi indennizzata la propria assistenza con un assegno dell'Inps che sarebbe utile anche per i contributi delle pensioni e, secondo determinati requisiti, anche per le pensioni anticipate dell'Ape social. Leggiamo di cosa si tratta e di quali siano i requisiti necessari per accedere all'indennizzo.
Assegno Inps disabili: ultime novità oggi indennità su assistenza e pensioni anticipate
L'assegno dell'Inps per chi assista parenti disabili per almeno 54 ore a settimana è un'indennità versata dall'ente previdenziale a titolo di rimborso spese. L'importo, secondo quanto riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, non dovrebbe superare i 1.900 euro, a condizione che chi usufruisca dell'assegno non sia titolare di redditi oppure risulti totalmente o parzialmente incapiente.
Si tratta, pertanto, di un disegno di legge di prossima discussione del Governo Gentiloni (entro la fine del 2017) e che rivoluzionerà l'ambito dell'assistenza. L'indennità è utile anche ai fini delle pensioni anticipate o di vecchiaia. Infatti, oltre all'assegno, l'Inps accrediterà al beneficiario anche i versamenti previdenziali figurativi in misura equivalente ai contributi risultanti dal lavoro domestico. È ovvio che questi contributi siano totalmente a carico dello Stato e che, pertanto, l'assegno si riceverebbe al netto. I contributi andranno a sommarsi a quelli già versati per lo svolgimento dell'attività lavorativa e possono essere fatti valere anche per le pensioni anticipate dell'anticipo pensionistico social (Ape social) che prevede, per chi assista parenti entro il primo grado disabili, l'uscita con 30 anni di versamenti.
Assegno Inps e pensione anticipata per assistenza disabili: novità oggi, 21 settembre 2017
Inoltre, le condizioni di accesso ai benefici per chi cura parenti disabili sembrerebbero favorevoli per i nuclei familiari più bisognosi che abbiano a carico disabili dagli 80 anni a salire. Infatti, seguendo le anticipazioni sul disegno di legge, ci sarebbe una seconda alternativa dall'Inps per chi si prenda cura di parenti disabili. Si tratta di benefici riservati a parenti fino al terzo grado di parentela, con detrazione di imposta Irpef del 19 per cento per le spese che dovessero essere sostenute per l'assistenza, fino ad un limite di 10 mila euro all'anno. Per questo beneficio requisito essenziale sarà l'importo dell'Isee che non dovrà superare i 25 mila euro all'anno. In entrambi i casi, potrà essere ammesso all'indennità ed ai benefici fiscali un solo parente per disabile assistito.