La nuova legge di bilancio è approdata in Senato nella giornata di ieri attorno alle 17.00, quando è iniziata ufficialmente la prima seduta di discussione parlamentare. Il provvedimento porta importanti aggiornamenti in merito alle tematiche del lavoro giovanile, della lotta alla povertà e del welfare (a partire dal nuovo bonus lavoro che promette di ridurre fortemente la contribuzione per i giovani), fino alle politiche contro il licenziamento, all'ampliamento dell'anticipo pensionistico e al rafforzamento delle misure di lotta alla povertà.

Per cercare di capire meglio quale potrà essere il possibile impatto dei nuovi provvedimenti nella vita degli italiani facciamo insieme il punto della situazione all'interno del nostro nuovo articolo.

Per favorire il lavoro giovanile, allo studio un nuovo bonus contributivo

In merito alla necessità di rilanciare le assunzioni dei giovani la legge di bilancio 2018 ha implementato un nuovo bonus di stampo triennale che consentirà alle aziende di abbattere la contribuzione fino a 3mila euro (con una soglia del 50%). Il vantaggio riguarda il primo anno di assunzione, purché si tratti di lavoratori neo assunti con un'età non superiore ai 35 anni.

Dal 2019 l'età del bonus scende invece a 29 anni, mentre lo sconto verrà revocato in caso di licenziamento entro il semestre successivo.

Cresce la tassa sui licenziamenti

Per quanto concerne il tema dei licenziamenti, aumenta il costo dei cosiddetti licenziamenti collettivi per le imprese di grandi dimensioni (con più di 50 dipendenti) che versano la Cig. Per ogni lavoratore soggetto al licenziamento collettivo, l'azienda dovrà infatti pagare un'aliquota che potrà arrivare fino all'82% dell'importo massimo della Naspi, contro il 41% previsto attualmente dalla legislazione.

Aumenta l'impegno per la lotta alla povertà

Parallelamente si rafforzano anche le misure volte a favorire la lotta alla povertà attraverso il REI (Reddito di Inclusione).

In questo caso, si eleva del 10% l'importo in favore delle famiglie numerose, portando quindi il massimale attorno alle 540 euro al mese. Ma si amplierà anche la platea dei potenziali beneficiari, impegnandosi in particolare a fornire un supporto a chi è rimasto senza lavoro dopo i 55 anni di età. Per riuscire a realizzare tali obiettivi, il Governo ha deciso di aumentare la dotazione dei fondi contro la povertà, portandoli a 300 milioni di euro per il 2018, 700 milioni di euro per il 2019 ed a oltre 665 milioni di euro a partire dal 2020.

Si amplia la portata dei pensionamenti anticipati tramite l'APE e la RITA

Sul comparto previdenziale gli interventi previsti dal mini-pacchetto di interventi deciso del Governo prevedono di ampliare la flessibilità in uscita intervenendo sul nuovo anticipo pensionistico.

Per l'APE sociale c'è allo studio uno sconto contributivo di 6 mesi per ogni figlio (per un massimo di due anni) per le madri, al fine di garantire il riconoscimento del lavoro di cura. Un altro intervento di tutela dovrebbe invece riguardare i lavoratori con contratto a termine, in precedenza rimasti tagliati fuori dall'anticipo tutelato. Sarà inoltre prorogato di un anno l'APE volontario, mentre maggiore flessibilità in uscita sarà garantita anche ai sottoscrittori di fondi pensione, attraverso un allargamento dei requisiti utili per poter beneficiare della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA).

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