Oggi, lunedì 13 novembre, l'incontro fra sindacati e il primo ministro Paolo Gentiloni per discutere le eventuali modifiche da apportare al meccanismo dell'aspettativa di vita, su cui si basa l'adeguamento automatico dell'età pensionabile. Cgil, Cisl e Uil fin dall'inizio hanno escluso il rinvio della decisione a giugno del prossimo anno, proposta rilanciata soprattutto dal Partito democratico.
Nella giornata odierna, si cercherà di arrivare ad un accordo, anche se alla vigilia del nuovo faccia a faccia tutto lascia credere che si risolverà nuovamente in un nulla di fatto. La distanza fra domanda e richiesta continua ad essere importante, nonostante l'ultima proposta del governo di revisione del calcolo della speranza di vita.
Aspettativa di vita, platea dei lavoratori da escludere: scontro totale
L'accordo nel giro di dieci giorni voluto dal premier Gentiloni appare utopia. I numerosi tavoli tecnici tenutisi nel corso della settimana appena conclusa non hanno avvicinato le due parti, anzi.
"Del tutto insufficiente", così Susanna Camusso ha definito la proposta dell'esecutivo. La data odierna, 13 novembre, era stata indicata per la chiusura del cerchio. Il sentiero stretto tracciato non meno di due settimane fa più che unire ha disperso. Il governo da una parte, i sindacati dall'altra. Una via comune, probabilmente, non è mai esistita.
La platea dei lavoratori da escludere è uno dei nodi cruciali della questione. Alle 11 categorie dell'Ape social, il governo ha affiancato ulteriori 4 lavori, ritenuti gravosi. Da indiscrezioni governative, si parla di 15-20 mila lavoratori pronti a beneficiare del blocco dell'aspettativa di vita qualora il provvedimento trovi il semaforo verde. "Stime infondate" replica la Cgil.
A chiarire la posizione del sindacato è il segretario confederale, Roberto Ghiselli, il quale sottolinea come da Palazzo Chigi si stia lavorando esclusivamente su "ipotesi riguardanti i lavoratori dipendenti e la vecchiaia".
Dalle dichiarazioni di Ghiselli, si evince il fatto che le Pensioni anticipate siano escluse dall'eventuale revisione dell'aspettativa di vita. Ciò, diminuirebbe sensibilmente il numero di lavoratori interessati al blocco dell'età pensionabile presentato dall'esecutivo e di cui parlano tutti i maggiori quotidiani nazionali e i mass media in televisione. Sarebbe questa un'ulteriore beffa per i lavoratori, dopo quanto accaduto con l'Ape sociale e la quota 41 dei lavoratori precoci, alla luce dell'esiguo numero di domande accolte dall'Inps sulle quasi 66 mila richieste pervenute entro il 15 luglio scorso.
Pensione anticipata, i sindacati chiedono un cambiamento
Di pari passo all'aspettativa di vita, tiene banco la discussione sulla pensione anticipata. Il segretario confederale della Cgil Ghiselli ha espresso la necessità di porre un freno all'aumento degli anni contributivi necessari per l'accesso alla previdenza, sottolineando come 43 anni e 3 mesi siano "davvero troppi". Allo stesso modo la pensano anche gli altri due sindacati presenti al tavolo del confronto, la Cisl e la Uil. A beneficiare della misura sarebbero anche tutti i lavoratori precoci che non possono accedere alla quota 41 designata dall'esecutivo quest'estate oppure tutti quelli che si sono visti respingere la domanda dall'Inps.
Infatti, ad avere molti anni di contributi sono per lo più quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima della maggiore età. Seguono aggiornamenti nel primo pomeriggio, per quella che è una giornata decisiva per le pensioni. Due gli incontri previsti, uno alla mattina di natura tecnica, e l'altro dopo pranzo di natura politica.